Lo scopo del presente lavoro è quello di valutare, nell’ambito della conservazione dei Beni Culturali, gli effetti consolidanti superficiali e protettivi di una calce non commerciale di dimensioni nanometriche, (nanocalce), su litotipi a base carbonatica e non (Limestone, pietra di Lecce, pietra di Poggio Picenze, Travertino, pietra Serena, Basalto). Le nanoparticelle di calce sono prodotte, in condizioni di sovrassaturazione e ad alta temperatura, per precipitazione chimica da soluzioni acquose di cloruro di calcio e idrossido di sodio. Al fine di favorire la disagglomerazione delle particelle e la stabilità della sospensione, il mezzo acquoso è parzialmente sostituito con alcool 2-propanolo. E’ inoltre analizzata l’efficienza del processo di carbonatazione, mediante misure di diffrattometria a raggi X (XRD); poiché l’efficienza nel processo di carbonatazione della sospensione alcolica di nanocalce risulta non superiore al 12%, è considerata l’aggiunta di una soluzione acquosa di bicarbonato di ammonio (NH4HCO3), in qualità di “promotore” della carbonatazione (sorgente esterna controllata di CO2). Per valutare l’efficacia protettiva della sospensione alcolica di nanocalce prodotta sulla superficie dei materiali lapidei, sono effettuati e messi a confronto due trattamenti: a) il primo, a base della sola sospensione di nanocalce, b) il secondo, con la sospensione di nanocalce completato dall’aggiunta della soluzione di NH4HCO3. Sono eseguite, in accordo con la normativa vigente, le seguenti prove: prova di adesione superficiale “Scotch Tape Test” (STT) e prova di assorbimento d’acqua per capillarità.

La nanocalce nella conservazione dei beni culturali: analisi dell’efficacia protettiva su materiali lapidei

TAGLIERI, GIULIANA;Daniele V;QUARESIMA, RAIMONDO;SCOCCIA, Giancarlo;
2010-01-01

Abstract

Lo scopo del presente lavoro è quello di valutare, nell’ambito della conservazione dei Beni Culturali, gli effetti consolidanti superficiali e protettivi di una calce non commerciale di dimensioni nanometriche, (nanocalce), su litotipi a base carbonatica e non (Limestone, pietra di Lecce, pietra di Poggio Picenze, Travertino, pietra Serena, Basalto). Le nanoparticelle di calce sono prodotte, in condizioni di sovrassaturazione e ad alta temperatura, per precipitazione chimica da soluzioni acquose di cloruro di calcio e idrossido di sodio. Al fine di favorire la disagglomerazione delle particelle e la stabilità della sospensione, il mezzo acquoso è parzialmente sostituito con alcool 2-propanolo. E’ inoltre analizzata l’efficienza del processo di carbonatazione, mediante misure di diffrattometria a raggi X (XRD); poiché l’efficienza nel processo di carbonatazione della sospensione alcolica di nanocalce risulta non superiore al 12%, è considerata l’aggiunta di una soluzione acquosa di bicarbonato di ammonio (NH4HCO3), in qualità di “promotore” della carbonatazione (sorgente esterna controllata di CO2). Per valutare l’efficacia protettiva della sospensione alcolica di nanocalce prodotta sulla superficie dei materiali lapidei, sono effettuati e messi a confronto due trattamenti: a) il primo, a base della sola sospensione di nanocalce, b) il secondo, con la sospensione di nanocalce completato dall’aggiunta della soluzione di NH4HCO3. Sono eseguite, in accordo con la normativa vigente, le seguenti prove: prova di adesione superficiale “Scotch Tape Test” (STT) e prova di assorbimento d’acqua per capillarità.
2010
978-88-7868-093-7
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