Vengono riportati i risultati di uno studio con Risonanza Magnetica di 8 leisoni parotidee di natura non neoplastica (1 adenite colliquativa tubercolare, 2 scaloadeniti croniche, 3 adeniti aspecifiche, 1 sarcoidosi, 1 angioma, considerato come una amartìa). Nei confronti delle altre tecniche d’indagine (SC,US,TC) la RM ha fornito una migliore evidenza delle lesioni focali, che appaiono ben contrastate rispetto al restante parenchima ghiandolare sano. Nei casi di processo infiammatorio cronico non è infatti possibile individuare alcuna alterazione strutturale. Le lesioni focali non neoplastiche si presentano costantemente come aree a bassa intensità di segnale in T1 ed alta intensità di segnale in T2. Le caratteristiche di intensità di segnale non costituiscono quindi elemento differenziale di orientamento diagnostico di natura della lesione. Nessuna lesione in sostanza presenta un imaging RM specifico, ivi compreso l’angioma. La RM peraltro consente con netta superiorità riepstto alle altre tecniche uno studio morfologico e topografico particolareggiato della lesione, con acquisizione di elementi preziosi ai fini clinici ed anatomo-chirurgici. Di rilevante interesse la evidenza dei rapporti della lesione con le formazioni vascolari della loggia parotidea e, soprattutto, con il n. facciale, come rilevabile anche nei processi neoformati.

Lesioni non neoplastiche della ghiandola parotide. Possibilità diagnostiche della RM

CUTILLI, Tommaso;MASCIOCCHI, CARLO;
1991-01-01

Abstract

Vengono riportati i risultati di uno studio con Risonanza Magnetica di 8 leisoni parotidee di natura non neoplastica (1 adenite colliquativa tubercolare, 2 scaloadeniti croniche, 3 adeniti aspecifiche, 1 sarcoidosi, 1 angioma, considerato come una amartìa). Nei confronti delle altre tecniche d’indagine (SC,US,TC) la RM ha fornito una migliore evidenza delle lesioni focali, che appaiono ben contrastate rispetto al restante parenchima ghiandolare sano. Nei casi di processo infiammatorio cronico non è infatti possibile individuare alcuna alterazione strutturale. Le lesioni focali non neoplastiche si presentano costantemente come aree a bassa intensità di segnale in T1 ed alta intensità di segnale in T2. Le caratteristiche di intensità di segnale non costituiscono quindi elemento differenziale di orientamento diagnostico di natura della lesione. Nessuna lesione in sostanza presenta un imaging RM specifico, ivi compreso l’angioma. La RM peraltro consente con netta superiorità riepstto alle altre tecniche uno studio morfologico e topografico particolareggiato della lesione, con acquisizione di elementi preziosi ai fini clinici ed anatomo-chirurgici. Di rilevante interesse la evidenza dei rapporti della lesione con le formazioni vascolari della loggia parotidea e, soprattutto, con il n. facciale, come rilevabile anche nei processi neoformati.
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