Il presente lavoro intende valutare la percezione che le persone hanno del proprio senso dell’orientamento (SO) considerando la possibile influenza dei fattori interni (sesso, stile cognitivo e familiarità con l’ambiente) attraverso la presentazione di un nuovo questionario. Gli strumenti finora usati considerano il genere o gli stili cognitivi ma non la familiarità con l’ambiente. Sulla base di queste considerazioni, abbiamo voluto verificare se la familiarità influenza anche l’auto-valutazione del proprio SO. A tal fine si è richiesto a ottanta studenti di rispondere ad un questionario sul senso dell’orientamento e sulla familiarità ambientale. I risultati mostrano l’importanza di considerare tutti e tre i fattori quando si valuta il SO di un individuo: anche se una persona ha uno stile cognitivo caratterizzato da scarse competenze spaziali (es. landmark) sarà in grado di avere una rappresentazione mentale tipo-mappa (es. survey, equivalente ad uno stile cognitivo con elevate competenze spaziali) di un ambiente che conosce molto bene. In conclusione, per avere una fotografia fedele di come si orienta un individuo e rilevare anche eventuali disturbi specifici dell’orientamento è utile non trascurare nessuno dei fattori interni.

The present study investigates the self-report sense of direction (SOD) considering the different role of some internal factors (gender, cognitive style and familiarity with the environment) by means of a new self-report questionnaire. Instruments used until now have considered just gender and cognitive styles but never familiarity. Here, following these considerations, we aimed to observe if familiarity can also influence SOD. With this aim we asked at eighty college students to fill in a familiarity and cognitive style questionnaire. Our results showed the importance to consider the three factors when evaluating the individual’s SOD. Indeed, when people have a cognitive style based on poor spatial ability (i.e., landmark) they will be able to represent the environment like-map (i.e., survey corresponding to a cognitive style based on high spatial ability) only when they are highly familiar with it. In conclusion, to have a real orienteering individual profile and to individuate specific topographical orientation disorder it is very useful to consider each individual internal factor.

IL SENSO DELL’ORIENTAMENTO: QUANTO C ONTA LA FAMILIARITÀ CON L’AMBIENTE?

PICCARDI, LAURA
2012-01-01

Abstract

The present study investigates the self-report sense of direction (SOD) considering the different role of some internal factors (gender, cognitive style and familiarity with the environment) by means of a new self-report questionnaire. Instruments used until now have considered just gender and cognitive styles but never familiarity. Here, following these considerations, we aimed to observe if familiarity can also influence SOD. With this aim we asked at eighty college students to fill in a familiarity and cognitive style questionnaire. Our results showed the importance to consider the three factors when evaluating the individual’s SOD. Indeed, when people have a cognitive style based on poor spatial ability (i.e., landmark) they will be able to represent the environment like-map (i.e., survey corresponding to a cognitive style based on high spatial ability) only when they are highly familiar with it. In conclusion, to have a real orienteering individual profile and to individuate specific topographical orientation disorder it is very useful to consider each individual internal factor.
2012
Il presente lavoro intende valutare la percezione che le persone hanno del proprio senso dell’orientamento (SO) considerando la possibile influenza dei fattori interni (sesso, stile cognitivo e familiarità con l’ambiente) attraverso la presentazione di un nuovo questionario. Gli strumenti finora usati considerano il genere o gli stili cognitivi ma non la familiarità con l’ambiente. Sulla base di queste considerazioni, abbiamo voluto verificare se la familiarità influenza anche l’auto-valutazione del proprio SO. A tal fine si è richiesto a ottanta studenti di rispondere ad un questionario sul senso dell’orientamento e sulla familiarità ambientale. I risultati mostrano l’importanza di considerare tutti e tre i fattori quando si valuta il SO di un individuo: anche se una persona ha uno stile cognitivo caratterizzato da scarse competenze spaziali (es. landmark) sarà in grado di avere una rappresentazione mentale tipo-mappa (es. survey, equivalente ad uno stile cognitivo con elevate competenze spaziali) di un ambiente che conosce molto bene. In conclusione, per avere una fotografia fedele di come si orienta un individuo e rilevare anche eventuali disturbi specifici dell’orientamento è utile non trascurare nessuno dei fattori interni.
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