Nell’ambito di un programma di ricerca più ampio sulla vulnerabilità degli acquiferi e la protezione delle opere di captazione in settori chiave dell’Italia centrale sono state applicate con opportune modifiche alcuni metodi per la perimetrazione delle aree di salvaguardia delle opere di captazione di acque sotterranee captate a fini idropotabili (pozzi e sorgenti). In una prima fase è stata eseguita una ricerca sullo stato dell’arte della normativa vigente, come sopra riportata, che ha evidenziato una carenza legislativa e di metodiche operative soprattutto per la delimitazione delle aree di salvaguardia delle opere di captazione dirette sulla sorgente. I metodi adottati e qui presentati in due case-studies esemplificativi sono quelli che utilizzano il criterio temporale. Si presentano due casi di opere di captazione dell’ATO aquilano: il campo pozzi di Acqua Oria e la sorgente del Campo di Pile rappresentativi del contesto idrogeologico tipico dell’Italia appenninica centro-meridionale delle piane intramontane quaternarie circondate da acquiferi carbonatici che travasano all’interno delle piane ingenti risorse idriche sotterranee. Nel caso del campo pozzi è stata applicato il metodo di Bear (1979), per la sorgente quello di Civita (2005).

The study presented here was carried out as part of a more extensive research programme on aquifer vulnerability and protection of water intake structures in key areas of central Italy. The first stage of the study reviewed the applicable legislation. Results showed the lack of legislative rules and operational methods, especially for delimiting the DWPA of intake structures built directly on the spring. The paper deals with two cases of water intake structures located in the “water management district” (Law no. 36 of 5 Jan. 1994) of L’Aquila: the Acqua Oria well field and the Campo di Pile spring. Those reflect the typical hydrogeological setting of the central-southern Apennines: intramontane basins of Quaternary age receiving huge amounts of groundwater from the surrounding carbonate aquifers. Use of made of Bear’s method (1979) for the well field and of Civita’s method (2005) for the spring to demarcate the restricted and enlarged intermediate areas, both based on the temporal criterion.

“Drinking water protection areas zoning based on the temporal criterion L’Aquila District 2

LEOPARDI, Maurizio;TALLINI, MARCO
2009-01-01

Abstract

The study presented here was carried out as part of a more extensive research programme on aquifer vulnerability and protection of water intake structures in key areas of central Italy. The first stage of the study reviewed the applicable legislation. Results showed the lack of legislative rules and operational methods, especially for delimiting the DWPA of intake structures built directly on the spring. The paper deals with two cases of water intake structures located in the “water management district” (Law no. 36 of 5 Jan. 1994) of L’Aquila: the Acqua Oria well field and the Campo di Pile spring. Those reflect the typical hydrogeological setting of the central-southern Apennines: intramontane basins of Quaternary age receiving huge amounts of groundwater from the surrounding carbonate aquifers. Use of made of Bear’s method (1979) for the well field and of Civita’s method (2005) for the spring to demarcate the restricted and enlarged intermediate areas, both based on the temporal criterion.
2009
Nell’ambito di un programma di ricerca più ampio sulla vulnerabilità degli acquiferi e la protezione delle opere di captazione in settori chiave dell’Italia centrale sono state applicate con opportune modifiche alcuni metodi per la perimetrazione delle aree di salvaguardia delle opere di captazione di acque sotterranee captate a fini idropotabili (pozzi e sorgenti). In una prima fase è stata eseguita una ricerca sullo stato dell’arte della normativa vigente, come sopra riportata, che ha evidenziato una carenza legislativa e di metodiche operative soprattutto per la delimitazione delle aree di salvaguardia delle opere di captazione dirette sulla sorgente. I metodi adottati e qui presentati in due case-studies esemplificativi sono quelli che utilizzano il criterio temporale. Si presentano due casi di opere di captazione dell’ATO aquilano: il campo pozzi di Acqua Oria e la sorgente del Campo di Pile rappresentativi del contesto idrogeologico tipico dell’Italia appenninica centro-meridionale delle piane intramontane quaternarie circondate da acquiferi carbonatici che travasano all’interno delle piane ingenti risorse idriche sotterranee. Nel caso del campo pozzi è stata applicato il metodo di Bear (1979), per la sorgente quello di Civita (2005).
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