A seguito del sisma del 2009, il sistema di città-territorio, costituito da L'Aquila e dai piccoli centri che storicamente l’hanno fondata, è oggetto dell’avvio del processo di ricostruzione. Nel contesto dei centri storici minori tale processo deve essere assunto come un'azione di trasformazioneconservazione "dentro le regole" che ne tuteli i valori, assicurando nuove condizioni funzionali e adeguati livelli di sicurezza e comfort. Appare necessaria la definizione di strumenti metodologici in grado di considerare non solo parametri quantitativi, riferibili alla definizione delle carenze prestazionali e delle diverse opzioni d’intervento, ma anche di tipo qualitativo legati alla valutazione della trasformabilità del contesto operativo e alla compatibilità delle soluzioni ipotizzabili. Lo scopo del contributo è quello di presentare i risultati dell’attività di definizione di indirizzi progettuali per la ricostruzione del borgo di Sant'Eusanio Forconese, significativo per morfologia dell’impianto insediativo, varietà dei tipi edilizi edelle tecniche costruttive. Il rapporto tra tipo, tecnologia e progetto è assunto come chiave interpretativa di una metodologia che, in un ottica interscalare, permette la definizione di un: - “progetto della conoscenza” che consente l’individuazione e la valutazione degli elementi da conservaree la definizione dei livelli di trasformabilità, anche in funzione del danno; - “progetto di ricostruzione” che traduce gli obiettivi della riqualificazione funzionale e prestazionale in azioni di aggiornamento del sistema dei requisiti spaziali, ambientali e tecnologici; - “progetto tecnologico” che elabora, nell’ambito delle tecnologie a secco, soluzioni conformi che garantiscono la salvaguardia del dato storico ed identitario del patrimonio costruito. Nell’ottica della conservazione attiva, il patrimonio edilizio storico dei centri minori, nel contesto indagato, assume il ruolo di “risorsa disponibile” traducibile in una rilevante offerta abitativa capace di attivare processi virtuosi con importanti ricadute nel modello insediativo-territoriale e socio-economico, assicurando la conservazione di un patrimonio edilizio diffuso, espressione di un unicum tra contesto costruito e ambiente naturale.

Patrimonio edilizio storico e ricostruzione post-sisma. Una metodologia per il recupero del borgo di Sant'Eusanio Forconese, L'Aquila

BELLICOSO, ALESSANDRA;DI GIOVANNI, GIANNI;TOSONE, ALESSANDRA
2014-01-01

Abstract

A seguito del sisma del 2009, il sistema di città-territorio, costituito da L'Aquila e dai piccoli centri che storicamente l’hanno fondata, è oggetto dell’avvio del processo di ricostruzione. Nel contesto dei centri storici minori tale processo deve essere assunto come un'azione di trasformazioneconservazione "dentro le regole" che ne tuteli i valori, assicurando nuove condizioni funzionali e adeguati livelli di sicurezza e comfort. Appare necessaria la definizione di strumenti metodologici in grado di considerare non solo parametri quantitativi, riferibili alla definizione delle carenze prestazionali e delle diverse opzioni d’intervento, ma anche di tipo qualitativo legati alla valutazione della trasformabilità del contesto operativo e alla compatibilità delle soluzioni ipotizzabili. Lo scopo del contributo è quello di presentare i risultati dell’attività di definizione di indirizzi progettuali per la ricostruzione del borgo di Sant'Eusanio Forconese, significativo per morfologia dell’impianto insediativo, varietà dei tipi edilizi edelle tecniche costruttive. Il rapporto tra tipo, tecnologia e progetto è assunto come chiave interpretativa di una metodologia che, in un ottica interscalare, permette la definizione di un: - “progetto della conoscenza” che consente l’individuazione e la valutazione degli elementi da conservaree la definizione dei livelli di trasformabilità, anche in funzione del danno; - “progetto di ricostruzione” che traduce gli obiettivi della riqualificazione funzionale e prestazionale in azioni di aggiornamento del sistema dei requisiti spaziali, ambientali e tecnologici; - “progetto tecnologico” che elabora, nell’ambito delle tecnologie a secco, soluzioni conformi che garantiscono la salvaguardia del dato storico ed identitario del patrimonio costruito. Nell’ottica della conservazione attiva, il patrimonio edilizio storico dei centri minori, nel contesto indagato, assume il ruolo di “risorsa disponibile” traducibile in una rilevante offerta abitativa capace di attivare processi virtuosi con importanti ricadute nel modello insediativo-territoriale e socio-economico, assicurando la conservazione di un patrimonio edilizio diffuso, espressione di un unicum tra contesto costruito e ambiente naturale.
2014
978-84-616-8863-0
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