Negli adolescenti i comportamenti rilevanti per la salute tendono a manifestarsi in modo associato in profili di rischio complessi. L’uso di sostanze dopanti è stato messo in relazione al consumo di alcool e sostanze illecite, al controllo ossessivo del peso, ai disturbi del comportamento alimentare e a un basso rendimento scolastico e sportivo. Obiettivo è stata la descrizione del comportamento di giovani adolescenti abruzzesi rispetto al doping ed altri comportamenti con particolare attenzione alla ricerca di pattern di consumo. Lo studio è di tipo osservazionale trasversale su 3488 adolescenti abruzzesi di scuola secondaria, prevalentemente della provincia dell’Aquila. Il campione non è stato estratto con procedura casuale, ma è molto numeroso e rappresenta circa il 7% della popolazione abruzzese della fascia di età corrispondente (13-16 anni) nel 2006, anno di rilevazione. Sono stati utilizzati due questionari “EU-Dap” e “Sport Support”, entrambi autocompilati, anonimi con lo stesso sistema di autogenerazione di un codice anonimo che ha permesso di linkare le informazioni raccolte nelle due somministrazioni. L’analisi statistica ha previsto la verifica della connessione tra variabili mediante test di ipotesi su frequenze (Test del Chi-quadrato). Riguardo agli integratori (carnitina, creatina, amminoacidi ramificati), i ragazzi presentano percentuali di uso più elevate rispetto alle ragazze; l’uso cresce al crescere dell’età e interessa, nel totale, il 9.7 % dei maschi e il 4.6 % delle femmine. L’uso di sostanze dopanti (anabolizzanti steroidei, stimolanti, eritropoietina) è comunque meno frequente per entrambi i sessi e su tutte le fasce di età e interessa, nel totale, il 4.5 % dei maschi e l’1.8 % delle femmine. Dall’analisi delle associazioni con fumo di sigaretta, consumo e abuso di alcol e uso di cannabis, emerge che il ricorso ad integratori e sostanze dopanti è sempre maggiore nei ‘voluttuari’. Tuttavia, le significatività statistiche si rilevano soprattutto per l’uso di creatina e di stimolanti, sia per i ragazzi che per le ragazze. Il ricorso agli anabolizzanti steroidei, in effetti, risulta statisticamente associato in modo significativo soltanto al fumo di sigaretta tra i maschi, probabilmente in ragione della più elevata numerosità dei sottocampioni. La prevenzione dei comportamenti a rischio non dovrebbe essere limitata a interventi sporadici, ma ad un ri-orientamento dei settings di vita degli adolescenti verso la promozione della salute. In particolare, la scuola nella quale deve essere perseguito un approccio globale e le organizzazioni sportive per le quali le iniziative risultano poche e ancora non correttamente valutate.
Doping ed altri comportamenti d’abuso in un campione di adolescenti abruzzesi: il fenomeno della clusterizzazione e le sue implicazioni per la promozione della salute
SCATIGNA, MARIA;FABIANI, Leila
2009-01-01
Abstract
Negli adolescenti i comportamenti rilevanti per la salute tendono a manifestarsi in modo associato in profili di rischio complessi. L’uso di sostanze dopanti è stato messo in relazione al consumo di alcool e sostanze illecite, al controllo ossessivo del peso, ai disturbi del comportamento alimentare e a un basso rendimento scolastico e sportivo. Obiettivo è stata la descrizione del comportamento di giovani adolescenti abruzzesi rispetto al doping ed altri comportamenti con particolare attenzione alla ricerca di pattern di consumo. Lo studio è di tipo osservazionale trasversale su 3488 adolescenti abruzzesi di scuola secondaria, prevalentemente della provincia dell’Aquila. Il campione non è stato estratto con procedura casuale, ma è molto numeroso e rappresenta circa il 7% della popolazione abruzzese della fascia di età corrispondente (13-16 anni) nel 2006, anno di rilevazione. Sono stati utilizzati due questionari “EU-Dap” e “Sport Support”, entrambi autocompilati, anonimi con lo stesso sistema di autogenerazione di un codice anonimo che ha permesso di linkare le informazioni raccolte nelle due somministrazioni. L’analisi statistica ha previsto la verifica della connessione tra variabili mediante test di ipotesi su frequenze (Test del Chi-quadrato). Riguardo agli integratori (carnitina, creatina, amminoacidi ramificati), i ragazzi presentano percentuali di uso più elevate rispetto alle ragazze; l’uso cresce al crescere dell’età e interessa, nel totale, il 9.7 % dei maschi e il 4.6 % delle femmine. L’uso di sostanze dopanti (anabolizzanti steroidei, stimolanti, eritropoietina) è comunque meno frequente per entrambi i sessi e su tutte le fasce di età e interessa, nel totale, il 4.5 % dei maschi e l’1.8 % delle femmine. Dall’analisi delle associazioni con fumo di sigaretta, consumo e abuso di alcol e uso di cannabis, emerge che il ricorso ad integratori e sostanze dopanti è sempre maggiore nei ‘voluttuari’. Tuttavia, le significatività statistiche si rilevano soprattutto per l’uso di creatina e di stimolanti, sia per i ragazzi che per le ragazze. Il ricorso agli anabolizzanti steroidei, in effetti, risulta statisticamente associato in modo significativo soltanto al fumo di sigaretta tra i maschi, probabilmente in ragione della più elevata numerosità dei sottocampioni. La prevenzione dei comportamenti a rischio non dovrebbe essere limitata a interventi sporadici, ma ad un ri-orientamento dei settings di vita degli adolescenti verso la promozione della salute. In particolare, la scuola nella quale deve essere perseguito un approccio globale e le organizzazioni sportive per le quali le iniziative risultano poche e ancora non correttamente valutate.Pubblicazioni consigliate
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