La città dell’Aquila nel XVIII e XIX sec. è descritta in due interessanti cartografie datate al 1753 e al 1858. La prima, opera del bolognese Antonio Francesco Vandi, va relazionata alla pianta di Roma di Giovanni Battista Nolli, pubblicata appena cinque anni prima nel 1748. La seconda, opera di Vincenzo Di Carlo, va ricondotta alla attività del Regio Officio Topografico del Regno di Napoli. La caratteristica che le accomuna è il disegno della città, su un definito impianto topografico, come silloge delle architetture rilevate. Le cartografie storiche opportunamente trascritte in sovrapposizione al rilievo dell’attualità (unica realtà conoscibile), e l’uso dell’intero apparato documentario e iconografico disponibile, consentono la lettura critica delle trasformazioni, nel rapporto tra architettura e conformazione dello spazio urbano. La modellazione 3D, esemplarmente sviluppata per taluni casi significativi, implementa la lettura critica bidimensionale, attraverso la rappresentazione dei significanti edilizi, nella loro consistenza e nel ruolo che assumono rispetto alla conformazione e figurazione dello spazio urbano nelle diverse fasi temporali.

In XVIII and XIX centuries the city of L’Aquila is described in two interesting cartographies dating back to 1753 and to 1858. The first one, by Antonio Francesco Vandi from Bologna, can be related to the map of Roma by Giovanni Battista Nolli, published just five years earlier in 1748. The second one, by Vincenzo Di Carlo, was made for the Royal Topographic Office of the Kingdom of Naples. The characteristic that unites them is that the urban drawings are made by a buildings’ sylloge, composed on a topographic survey. Historical maps properly transcribed overlapping them to the current survey (the only knowable reality) and the study of historical documents and iconographies allow the critical interpretation of transformations, in the relationship between architecture and urban space’s conformation. 3D modeling – exemplarily developed for some meaningful case studies – implements the critical two-dimensional studies, with the representation of buildings’ significant, in its real consistence and in the role that it have taken in urban spaces’ conformation and figuration in different temporal phases.

Architettura e città nella rappresentazione cartografica dell’Aquila tra Settecento e Ottocento

CENTOFANTI, Mario;BRUSAPORCI, STEFANO
2014-01-01

Abstract

In XVIII and XIX centuries the city of L’Aquila is described in two interesting cartographies dating back to 1753 and to 1858. The first one, by Antonio Francesco Vandi from Bologna, can be related to the map of Roma by Giovanni Battista Nolli, published just five years earlier in 1748. The second one, by Vincenzo Di Carlo, was made for the Royal Topographic Office of the Kingdom of Naples. The characteristic that unites them is that the urban drawings are made by a buildings’ sylloge, composed on a topographic survey. Historical maps properly transcribed overlapping them to the current survey (the only knowable reality) and the study of historical documents and iconographies allow the critical interpretation of transformations, in the relationship between architecture and urban space’s conformation. 3D modeling – exemplarily developed for some meaningful case studies – implements the critical two-dimensional studies, with the representation of buildings’ significant, in its real consistence and in the role that it have taken in urban spaces’ conformation and figuration in different temporal phases.
2014
9788849528145
La città dell’Aquila nel XVIII e XIX sec. è descritta in due interessanti cartografie datate al 1753 e al 1858. La prima, opera del bolognese Antonio Francesco Vandi, va relazionata alla pianta di Roma di Giovanni Battista Nolli, pubblicata appena cinque anni prima nel 1748. La seconda, opera di Vincenzo Di Carlo, va ricondotta alla attività del Regio Officio Topografico del Regno di Napoli. La caratteristica che le accomuna è il disegno della città, su un definito impianto topografico, come silloge delle architetture rilevate. Le cartografie storiche opportunamente trascritte in sovrapposizione al rilievo dell’attualità (unica realtà conoscibile), e l’uso dell’intero apparato documentario e iconografico disponibile, consentono la lettura critica delle trasformazioni, nel rapporto tra architettura e conformazione dello spazio urbano. La modellazione 3D, esemplarmente sviluppata per taluni casi significativi, implementa la lettura critica bidimensionale, attraverso la rappresentazione dei significanti edilizi, nella loro consistenza e nel ruolo che assumono rispetto alla conformazione e figurazione dello spazio urbano nelle diverse fasi temporali.
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