La questione che viene affrontata è quella del rapporto fra valutazione e pianificazione, in particolar modo analizzando la riconfigurazione che ha subito il ruolo della pianificazione stessa (quella regionale si intende) conseguente alla riforma del titolo V della Costituzione. Si è passati infatti, da un sistema di definizione di Assetti sostanzialmente stabili (ma anche rigidi), e di regolazione di Regimi (dei suoli) – un sistema quindi fortemente garantista dei rapporti fra enti territoriali, ma anche tra soggetti pubblici e soggetti privati – ad un sistema nel quale nuovi rapporti fra i diversi attori territoriali, sono basati non più su procedure autoritative, ma sulla capacità-responsabilità dei diversi soggetti istituzionali di governare le trasformazioni. Il piano così, diventa uno strumento che garantisce coerenza ai diversi progetti di sviluppo e ne verifica la compatibilità con il sistema ambientale. Ciò conferisce una sorta di valore aggiunto ai diversi progetti di sviluppo che introita e supera la dimensione puramente garantista delle regolazioni e delle conformità proprie di un approccio neocontrattuale alle politiche pubbliche ed apre le prassi della pianificazione a prospettive cooperative, concorsuali, tipiche di un approccio neoutilitarista. In questa nuova concezione di piano, che le leggi regionali tendono ad interpretare come modello ibrido (neocontrattuale e neoutilitarista), sono proprio le pratiche della valutazione che assumono una decisiva centralità.

Valutazioni e Conoscenze, Razionalità parziali e prassi condivise

DI LUDOVICO, DONATO;
2005-01-01

Abstract

La questione che viene affrontata è quella del rapporto fra valutazione e pianificazione, in particolar modo analizzando la riconfigurazione che ha subito il ruolo della pianificazione stessa (quella regionale si intende) conseguente alla riforma del titolo V della Costituzione. Si è passati infatti, da un sistema di definizione di Assetti sostanzialmente stabili (ma anche rigidi), e di regolazione di Regimi (dei suoli) – un sistema quindi fortemente garantista dei rapporti fra enti territoriali, ma anche tra soggetti pubblici e soggetti privati – ad un sistema nel quale nuovi rapporti fra i diversi attori territoriali, sono basati non più su procedure autoritative, ma sulla capacità-responsabilità dei diversi soggetti istituzionali di governare le trasformazioni. Il piano così, diventa uno strumento che garantisce coerenza ai diversi progetti di sviluppo e ne verifica la compatibilità con il sistema ambientale. Ciò conferisce una sorta di valore aggiunto ai diversi progetti di sviluppo che introita e supera la dimensione puramente garantista delle regolazioni e delle conformità proprie di un approccio neocontrattuale alle politiche pubbliche ed apre le prassi della pianificazione a prospettive cooperative, concorsuali, tipiche di un approccio neoutilitarista. In questa nuova concezione di piano, che le leggi regionali tendono ad interpretare come modello ibrido (neocontrattuale e neoutilitarista), sono proprio le pratiche della valutazione che assumono una decisiva centralità.
2005
8887788065
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11697/40141
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact