Il ruolo della Natura nella tessitura originale dello 'Chevalier au lion'

Nello 'Chevalier au lion' Chrétien de Troyes riserva largo spazio al mondo della Natura attraverso non solo la scelta del leone come coprotagonista di Yvain, ma anche attraverso il ricorso a metafore e immagini rilevanti che a quel mondo rinviano. Ne emerge un'influenza delle correnti filosofiche riconducibili alla scuola neoplatonica di Chartres. Ne discende allora un superamento della visione antropocentrica del mondo animale di ispirazione cristiana in favore piuttosto di un'idea secondo cui in un cosmo retto da un'anima mundi che ne garantisce l'unità armonica, la Natura rappresenta un 'macrocosmo' che l'uomo deve costantemente esaminare per riconoscersi e determinarsi in quanto 'microcosmo'. Tale riconoscimento consente allora di fornire una nuova chiave interpretativa del romanzo, per cui il cavaliere è alla ricerca di un nuovo patto di solidarietà umana in armonia con la Natura, l'unica che consenta di vincere comportamenti dettati dall'orgoglio di essere uomini.