INTRODUZIONE: Il ricorso ad aiuti esterni per il miglioramento delle performances motorie e dell’aspetto fisico costituisce un fenomeno in crescita fra i giovani a livello nazionale e internazionale. OBIETTIVI: Valutare la pertinenza di un intervento di prevenzione del doping in ambito scolastico e sperimentare un approccio educativo di tipo creativo. MATERIALI E METODI: Sono stati arruolati 331 adolescenti di età compresa tra 16 e i 18 anni di 8 scuole superiori abruzzesi che hanno seguito l’intervento educativo durante l’attività sportiva organizzata da insegnanti affiliati alla FIGC. Nel dicembre 2006 è stato somministrato un questionario contenente 21 domande relative a informazioni, atteggiamenti e comportamenti su integratori alimentari e farmaci dopanti. Successivamente, durante incontri con esperti, gli studenti hanno indicato argomenti di interesse, posto domande ed espresso opinioni sul fenomeno. Infine, è stato dato loro il compito di creare un messaggio antidoping di tipo pubblicitario. RISULTATI: Il campione è costituito prevalentemente da maschi (76.1%). Il 66.2% degli intervistati è consapevole che il doping è “una cosa illegale” e il 65.0 % individua correttamente le classi di sostanze vietate. I tre quarti del campione (73.4%) riconosce che gli integratori vanno assunti per una carenza alimentare specifica, e riguardo al loro uso, il 24.2% afferma di assumere ferro, mentre meno del 7 % dichiara di consumare altri integratori. Praticamente irrilevante è l’uso di farmaci dopanti dichiarato (1%). Sono stati creati otto messaggi originali, costituiti da immagini corredate di slogans riconducibili a diversi contenuti: rischi per la salute, lealtà sportiva e motivazioni e autoefficacia nell’adozione di comportamenti protettivi. CONCLUSIONI: Alla luce dell’interesse e del coinvolgimento che gli adolescenti hanno dimostrato nei confronti del doping, la scuola si è rivelata un setting strategico, nel quale approcci educativi molteplici (informazione, formazione interattiva, creatività) possono rispondere a un bisogno di salute sentito dagli studenti e dai loro insegnanti.

La prevenzione del doping nel setting scolastico: rilevazione dei bisogni ed esperienze di apprendimento creativo in giovani adolescenti abruzzesi

SCATIGNA, MARIA;
2007-01-01

Abstract

INTRODUZIONE: Il ricorso ad aiuti esterni per il miglioramento delle performances motorie e dell’aspetto fisico costituisce un fenomeno in crescita fra i giovani a livello nazionale e internazionale. OBIETTIVI: Valutare la pertinenza di un intervento di prevenzione del doping in ambito scolastico e sperimentare un approccio educativo di tipo creativo. MATERIALI E METODI: Sono stati arruolati 331 adolescenti di età compresa tra 16 e i 18 anni di 8 scuole superiori abruzzesi che hanno seguito l’intervento educativo durante l’attività sportiva organizzata da insegnanti affiliati alla FIGC. Nel dicembre 2006 è stato somministrato un questionario contenente 21 domande relative a informazioni, atteggiamenti e comportamenti su integratori alimentari e farmaci dopanti. Successivamente, durante incontri con esperti, gli studenti hanno indicato argomenti di interesse, posto domande ed espresso opinioni sul fenomeno. Infine, è stato dato loro il compito di creare un messaggio antidoping di tipo pubblicitario. RISULTATI: Il campione è costituito prevalentemente da maschi (76.1%). Il 66.2% degli intervistati è consapevole che il doping è “una cosa illegale” e il 65.0 % individua correttamente le classi di sostanze vietate. I tre quarti del campione (73.4%) riconosce che gli integratori vanno assunti per una carenza alimentare specifica, e riguardo al loro uso, il 24.2% afferma di assumere ferro, mentre meno del 7 % dichiara di consumare altri integratori. Praticamente irrilevante è l’uso di farmaci dopanti dichiarato (1%). Sono stati creati otto messaggi originali, costituiti da immagini corredate di slogans riconducibili a diversi contenuti: rischi per la salute, lealtà sportiva e motivazioni e autoefficacia nell’adozione di comportamenti protettivi. CONCLUSIONI: Alla luce dell’interesse e del coinvolgimento che gli adolescenti hanno dimostrato nei confronti del doping, la scuola si è rivelata un setting strategico, nel quale approcci educativi molteplici (informazione, formazione interattiva, creatività) possono rispondere a un bisogno di salute sentito dagli studenti e dai loro insegnanti.
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