La vicenda tecnica dell’uso dell’acciaio nel campo del recupero ben esplicita il cambiamento che la diversa considerazione del dato materiale induce negli esiti di progetto. L’acciaio ha mutato nel tempo il suo ruolo passando da quello esclusivamente tecnico legato agli aspetti del consolidamento a quello di vero e proprio elemento di progetto capace di sostanziare la conservazione dialogando da posizione “moderne” con la preesistenza. Nella tradizione tutta italiana del progetto di recupero, che inizia con Carlo Scarpa e Ignazio Gardella, proseguendo con Guido Canali e Massimo Carmassi, , ecc., l’acciaio diviene il materiale per eccellenza con cui tentare una sperimentazione formale e tecnica spinta verso una progettazione di dettaglio che rivendica la sua dimensione artigianale molto vicina ai modi della costruzione degli edifici antichi. Ricercare proprietà e significato della materia ed in particolare le diversità linguistico-sintattiche connesse alla sua natura, significa assumere il materiale come elemento centrale di un processo primariamente formativo e creativo, sostanziato attraverso un successivo atto tecnico. La sperimentazione del dato materiale e tecnico dell’acciaio nello specifico progettuale del recupero è divenuta una modalità operativa con cui costruire, in relazione a intenzionalità diverse, una relazione possibile tra testo originario e testo critico, declinando il binomio Analogia/Contrasto con differenti tonalità sia tecniche che figurative. La conservazione può essere operata analizzando la materia preesistente sia nelle sue intenzionalità dichiarate, che hanno strutturato la logica propria dell’edificio, che in quelle potenziali e latenti, valutabili in relazione alla diversa disponibilità alla trasformazione dell’oggetto costruito; queste ultime divengono un ambito di sperimentazione, sia tecnica che formale, o giocata all’interno della logica propria dell’edificio (analogia) o, attraverso l’integrazione con materiali nuovi, spinta verso configurazioni rispondenti a codici formali e tecnici diversi (contrasto). In quest’ottica l’acciaio diviene un supporto materico duttile, specializzato e compatibile cui rinviare la soluzione di alcuni aspetti della conservazione rispetto sia a nuovi assetti spaziali e funzionali che più strettamente tecnici e costruttivi. L’uso dell’acciaio si traduce da una parte, nella configurazione, univoca o ibrida, di componenti funzionali e costruttivi, vecchi e nuovi, unici o seriali, che definiscono nuovi rapporti formali e costruttivi con la preesistenza e, dall’altra, nell’opzione tecnica della sospensione, diretta e indiretta, specializzata al sistema dei connettivi verticali e orizzontali che, attraverso un rovesciamento del criterio fondativo, media la riduzione e risoluzione delle interferenze con la stessa preesistenza. A partire da alcuni interventi esemplari che ben identificano questo approccio progettuale e tecnico sull’esistente, il contributo prende in considerazione alcuni progetti di recupero realizzati nel Lazio meridionale significativi per la natura tipologica del manufatto originario e per le diverse articolazioni tecnico-costruttive e linguistico-formali degli interventi caratterizzati dall’uso dell’acciaio.

During the time the steel changed its rule, going from technical ones connected to reinforced aspects, to one of project element capable to legitimize the conservation dialoguing from modern position with the pre-existence. In the preservation project the definition of possible relation between primary and critical text can be research trough an experimentation of steel material data capable to solve the Analogy/Contrast binomial words achieving technical and figurative different tonalities. In this point of view are analysed same refurbishment project, realised in southern Lazio, significant for the different typology of original buildings and for the modality of steel use; it becomes material support specialised, compatible and adaptable for solution of same conservation problems, in particular the functional and spatial new dimensions and technical and construction new aspects. In this projects the steel is used in the configuration of functional and construction components, old or new, single or serial, defining the new formal and construction relations with the pre-existence; but also in the technical option of suspension, direct and indirect, specialised to all system of stairs and platforms, modulating the reduction and resolution of pre-existence interference through a different criteria of construction foundation.

L’acciaio: materia e tecnica del progetto di recupero

TOSONE, ALESSANDRA;MORGANTI, RENATO TEOFILO GIUSEPPE
2009-01-01

Abstract

During the time the steel changed its rule, going from technical ones connected to reinforced aspects, to one of project element capable to legitimize the conservation dialoguing from modern position with the pre-existence. In the preservation project the definition of possible relation between primary and critical text can be research trough an experimentation of steel material data capable to solve the Analogy/Contrast binomial words achieving technical and figurative different tonalities. In this point of view are analysed same refurbishment project, realised in southern Lazio, significant for the different typology of original buildings and for the modality of steel use; it becomes material support specialised, compatible and adaptable for solution of same conservation problems, in particular the functional and spatial new dimensions and technical and construction new aspects. In this projects the steel is used in the configuration of functional and construction components, old or new, single or serial, defining the new formal and construction relations with the pre-existence; but also in the technical option of suspension, direct and indirect, specialised to all system of stairs and platforms, modulating the reduction and resolution of pre-existence interference through a different criteria of construction foundation.
2009
La vicenda tecnica dell’uso dell’acciaio nel campo del recupero ben esplicita il cambiamento che la diversa considerazione del dato materiale induce negli esiti di progetto. L’acciaio ha mutato nel tempo il suo ruolo passando da quello esclusivamente tecnico legato agli aspetti del consolidamento a quello di vero e proprio elemento di progetto capace di sostanziare la conservazione dialogando da posizione “moderne” con la preesistenza. Nella tradizione tutta italiana del progetto di recupero, che inizia con Carlo Scarpa e Ignazio Gardella, proseguendo con Guido Canali e Massimo Carmassi, , ecc., l’acciaio diviene il materiale per eccellenza con cui tentare una sperimentazione formale e tecnica spinta verso una progettazione di dettaglio che rivendica la sua dimensione artigianale molto vicina ai modi della costruzione degli edifici antichi. Ricercare proprietà e significato della materia ed in particolare le diversità linguistico-sintattiche connesse alla sua natura, significa assumere il materiale come elemento centrale di un processo primariamente formativo e creativo, sostanziato attraverso un successivo atto tecnico. La sperimentazione del dato materiale e tecnico dell’acciaio nello specifico progettuale del recupero è divenuta una modalità operativa con cui costruire, in relazione a intenzionalità diverse, una relazione possibile tra testo originario e testo critico, declinando il binomio Analogia/Contrasto con differenti tonalità sia tecniche che figurative. La conservazione può essere operata analizzando la materia preesistente sia nelle sue intenzionalità dichiarate, che hanno strutturato la logica propria dell’edificio, che in quelle potenziali e latenti, valutabili in relazione alla diversa disponibilità alla trasformazione dell’oggetto costruito; queste ultime divengono un ambito di sperimentazione, sia tecnica che formale, o giocata all’interno della logica propria dell’edificio (analogia) o, attraverso l’integrazione con materiali nuovi, spinta verso configurazioni rispondenti a codici formali e tecnici diversi (contrasto). In quest’ottica l’acciaio diviene un supporto materico duttile, specializzato e compatibile cui rinviare la soluzione di alcuni aspetti della conservazione rispetto sia a nuovi assetti spaziali e funzionali che più strettamente tecnici e costruttivi. L’uso dell’acciaio si traduce da una parte, nella configurazione, univoca o ibrida, di componenti funzionali e costruttivi, vecchi e nuovi, unici o seriali, che definiscono nuovi rapporti formali e costruttivi con la preesistenza e, dall’altra, nell’opzione tecnica della sospensione, diretta e indiretta, specializzata al sistema dei connettivi verticali e orizzontali che, attraverso un rovesciamento del criterio fondativo, media la riduzione e risoluzione delle interferenze con la stessa preesistenza. A partire da alcuni interventi esemplari che ben identificano questo approccio progettuale e tecnico sull’esistente, il contributo prende in considerazione alcuni progetti di recupero realizzati nel Lazio meridionale significativi per la natura tipologica del manufatto originario e per le diverse articolazioni tecnico-costruttive e linguistico-formali degli interventi caratterizzati dall’uso dell’acciaio.
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