Le esigenze di conservazione e di tutela degli edifici storici spesso confliggono con le esigenze di salvaguardia e sicurezza sismica da assicurare sia nei confronti delle strutture che nei confronti degli occupanti, specialmente in quegli edifici, di interesse storico, sedi di istituzioni pubbliche o di scuole, in cui il fattore esposizione diviene rilevante ai fini della valutazione dell’intervento da effettuare sull’edificio. I riferimenti proposti dalle Linee guida del Ministero per i beni culturali propongono, in assoluto, l’intervento di miglioramento sismico quale intervento inerente il restauro degli edifici. In aggiunta, le varie ordinanze emanate a seguito del terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009, a fronte di una percentuale minima di miglioramento sismico compresa tra il 60% e l’80% per tutti gli edifici danneggiati dal sisma, prevedono esplicitamente un miglioramento sismico per gli edifici storici soggetti a tutela non soggetto ad una percentuale minima di miglioramento sismico. A parte i casi limite di edifici monumentali, ove evidentemente le esigenze di tutela sono molto spesso prevalenti sulle tipologie di intervento antisismico (quando e dove applicabili), nel caso di edifici storici (pubblici e privati) di carattere ordinario, la tutela può divenire compatibile mediante l’applicazione corretta delle metodologie, tradizionali o innovative, di restauro antisismico. Vengono illustrati due interventi relativi ad edifici storici in muratura a seguito del terremoto dell’Aquila.

MIGLIORAMENTO SISMICO DI EDIFICI STORICI IN MURATURA DANNEGGIATI DA EVENTI SISMICI. IL CASO DI DUE AGGREGATI STORICI IN L’AQUILA

SALVATORI, ANTONELLO
2015-01-01

Abstract

Le esigenze di conservazione e di tutela degli edifici storici spesso confliggono con le esigenze di salvaguardia e sicurezza sismica da assicurare sia nei confronti delle strutture che nei confronti degli occupanti, specialmente in quegli edifici, di interesse storico, sedi di istituzioni pubbliche o di scuole, in cui il fattore esposizione diviene rilevante ai fini della valutazione dell’intervento da effettuare sull’edificio. I riferimenti proposti dalle Linee guida del Ministero per i beni culturali propongono, in assoluto, l’intervento di miglioramento sismico quale intervento inerente il restauro degli edifici. In aggiunta, le varie ordinanze emanate a seguito del terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009, a fronte di una percentuale minima di miglioramento sismico compresa tra il 60% e l’80% per tutti gli edifici danneggiati dal sisma, prevedono esplicitamente un miglioramento sismico per gli edifici storici soggetti a tutela non soggetto ad una percentuale minima di miglioramento sismico. A parte i casi limite di edifici monumentali, ove evidentemente le esigenze di tutela sono molto spesso prevalenti sulle tipologie di intervento antisismico (quando e dove applicabili), nel caso di edifici storici (pubblici e privati) di carattere ordinario, la tutela può divenire compatibile mediante l’applicazione corretta delle metodologie, tradizionali o innovative, di restauro antisismico. Vengono illustrati due interventi relativi ad edifici storici in muratura a seguito del terremoto dell’Aquila.
2015
978-88-940985-6-3
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