Leontopodium nivale (Ten.) Heut ex Hand.-Mazz. (Conti et al., 2005) è una specie appartenente alla famiglia delle Asteraceae (AA.VV., 1994), emicriptofita scaposa alta fino a 5 cm; presenta foglie spatolate, di dimensioni fino a 5x12 mm, e tomentose che la proteggono da un’eccessiva traspirazione e dagli sbalzi termici (Körner, 1999). L’infiorescenza è costituita da 5 capolini minori che circondano un capolino centrale di 4 mm; i piccoli fiori giallo paglierino fioriscono da luglio ad agosto (Fig. 1A). Le foglie bratteali raggianti sono di colore bianco; il suo habitat naturale è rappresentato da ambienti di cresta, rupi di calcaree e pascoli rupestri culminali (2.200-2.800 m slm) (Foto 17). Leontopodium (stella alpina dell’Appennino) è un relitto glaciale di provenienza asiatica dell’era quaternaria; pianta subendemica, si ritrova sull’Appennino Centrale (Gran Sasso, Monti della Laga, Majella, Monte Greco) e nella regione balcanica (Montenegro). La propagazione in vitro di piante a rischio e particolarmente vulnerabili a causa del global change e della pressione antropica (raccolta indiscriminata, ecc.) rappresenta un’efficace strategia di tutela e di conservazione ex situ (Fasciani et al., 2012).

Colture in vitro:note di laboratorio

PACE, Loretta Giuseppina
2015-01-01

Abstract

Leontopodium nivale (Ten.) Heut ex Hand.-Mazz. (Conti et al., 2005) è una specie appartenente alla famiglia delle Asteraceae (AA.VV., 1994), emicriptofita scaposa alta fino a 5 cm; presenta foglie spatolate, di dimensioni fino a 5x12 mm, e tomentose che la proteggono da un’eccessiva traspirazione e dagli sbalzi termici (Körner, 1999). L’infiorescenza è costituita da 5 capolini minori che circondano un capolino centrale di 4 mm; i piccoli fiori giallo paglierino fioriscono da luglio ad agosto (Fig. 1A). Le foglie bratteali raggianti sono di colore bianco; il suo habitat naturale è rappresentato da ambienti di cresta, rupi di calcaree e pascoli rupestri culminali (2.200-2.800 m slm) (Foto 17). Leontopodium (stella alpina dell’Appennino) è un relitto glaciale di provenienza asiatica dell’era quaternaria; pianta subendemica, si ritrova sull’Appennino Centrale (Gran Sasso, Monti della Laga, Majella, Monte Greco) e nella regione balcanica (Montenegro). La propagazione in vitro di piante a rischio e particolarmente vulnerabili a causa del global change e della pressione antropica (raccolta indiscriminata, ecc.) rappresenta un’efficace strategia di tutela e di conservazione ex situ (Fasciani et al., 2012).
2015
978-88-940276-3-1
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