La critica platonica della scrittura ha un senso eminentemente etico. Criticando la scrittura Platone afferma il primato della dimensione pragmatica e pedagogica della comunicazione filosofica rispetto alla mera semantica delle idee. I vari modelli che sono stati proposti per spiegare la critica platonica della scrittura – quello “oralista”di Havelock, quello “esoterico” della Scuola di Tubinga, quello “decostruzionista” di Derrida – trascurano tutti questa dimensione. Platone scrittore deve essere invece compreso all’interno di tale orizzonte. La critica platonica della scrittura alfabetica è posta a conclusione di un dialogo che ha per tema l’amore (è meglio darsi a chi ama o a chi non ama?) e la distinzione tra buona e cattiva retorica. Platone non disdegna il medium alfabetico perché preferirebbe per la comunicazione filosofica il medium orale-aurale. Platone disdegna una comunicazione ridotta alla dimensione del medium , alla dimensione cioè della “trasmissione” di significati disincarnati da una “fonte” ad un “ricevente” sciolti da ogni comune contesto condiviso: una comunicazione de-eroticizzata e de-mitizzata.
Il mito racconta, la scrittura apre il pensiero
RONCHI, ROCCO
2016-01-01
Abstract
La critica platonica della scrittura ha un senso eminentemente etico. Criticando la scrittura Platone afferma il primato della dimensione pragmatica e pedagogica della comunicazione filosofica rispetto alla mera semantica delle idee. I vari modelli che sono stati proposti per spiegare la critica platonica della scrittura – quello “oralista”di Havelock, quello “esoterico” della Scuola di Tubinga, quello “decostruzionista” di Derrida – trascurano tutti questa dimensione. Platone scrittore deve essere invece compreso all’interno di tale orizzonte. La critica platonica della scrittura alfabetica è posta a conclusione di un dialogo che ha per tema l’amore (è meglio darsi a chi ama o a chi non ama?) e la distinzione tra buona e cattiva retorica. Platone non disdegna il medium alfabetico perché preferirebbe per la comunicazione filosofica il medium orale-aurale. Platone disdegna una comunicazione ridotta alla dimensione del medium , alla dimensione cioè della “trasmissione” di significati disincarnati da una “fonte” ad un “ricevente” sciolti da ogni comune contesto condiviso: una comunicazione de-eroticizzata e de-mitizzata.Pubblicazioni consigliate
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