Nel volume affiora un’attenta riflessione sulla dimensione formativa del discorso 40 autobiografico che intende disvelare soprattutto, a partire da un’indagine sulla storia delle narrazioni autobiografiche, quelle componenti che consentono, da una parte, al singolo soggetto di trasformare il racconto di sé in progettualità consapevole ma anche, dall’altra, di intendere l’evento autobiografico come testo al cui interno è possibile rintracciare i significati della vita collettiva, delle sue metamorfosi e delle sue permanenze. In questo senso la ricerca di Silvia Nanni, oltre a collocare la questione autobiografica all’interno del più recente dibattitto filosofico, pedagogico e storiografico vuole, con grande profondità critica ed ermeneutica, evidenziarne lo spessore politico e utopico, fuori da ogni tentazione intimista o riduttivamente individualistica. A partire dalle lungimiranti intuizioni di Antonio Gramsci e con una attenzione particolare rivolta ai luoghi (simbolici e materiali) della memoria collettiva, il racconto di sé, così inteso, può divenire “coscientizzazione”, opera politica, dissenso, resistenza.
Il Privato è politico. Narrazione autobiografica e formazione
Silvia Nanni
2014-01-01
Abstract
Nel volume affiora un’attenta riflessione sulla dimensione formativa del discorso 40 autobiografico che intende disvelare soprattutto, a partire da un’indagine sulla storia delle narrazioni autobiografiche, quelle componenti che consentono, da una parte, al singolo soggetto di trasformare il racconto di sé in progettualità consapevole ma anche, dall’altra, di intendere l’evento autobiografico come testo al cui interno è possibile rintracciare i significati della vita collettiva, delle sue metamorfosi e delle sue permanenze. In questo senso la ricerca di Silvia Nanni, oltre a collocare la questione autobiografica all’interno del più recente dibattitto filosofico, pedagogico e storiografico vuole, con grande profondità critica ed ermeneutica, evidenziarne lo spessore politico e utopico, fuori da ogni tentazione intimista o riduttivamente individualistica. A partire dalle lungimiranti intuizioni di Antonio Gramsci e con una attenzione particolare rivolta ai luoghi (simbolici e materiali) della memoria collettiva, il racconto di sé, così inteso, può divenire “coscientizzazione”, opera politica, dissenso, resistenza.Pubblicazioni consigliate
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