La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è un comune disordine endocrinologico e riproduttivo che si riscontra nel 6-10% della popolazione femminile. In generale, è considerata una malattia metabolica multifattoriale caratterizzata da varie manifestazioni cliniche quali iperandrogenismo, ovaie policistiche e disfunzioni ovulatorie, che la rendono la causa più comune di infertilità da anovulazione nelle donne, ma anche da problemi metabolici come obesità, insulino-resistenza, iperinsulinemia e diabete di tipo II, che la associano a complicanze cardiovascolari, neurologiche e psicologiche, come ansia e depressione. Come è emerso recentemente, un aumento di AGE ha un ruolo chiave nelle disfunzioni ovariche e nella riduzione della fertilità associata alla PCOS. I risultati presentati in questa tesi dimostrano, per la prima volta, che una condizione di stress glicativo MG-dipendente si instaura nell’ambiente ovarico di topi PCOS. Questa condizione risulta associata a cambiamenti della funzione di SIRT1 nella regolazione della fisiologia mitocondriale e della sopravvivenza cellulare. Nel nostro studio, ci siamo basati su un modello ben studiato di topo PCOS indotto da DHEA e abbiamo approfondito la caratterizzazione del micro-ambiente ovarico nei topi DHEA. Abbiamo studiato, inoltre, l’efficacia di diverse formulazioni di carnitine (L-Carnitina, Acetil-L-Carnitina e Propionil-L-Carnitina) su un modello in vitro murino, sottoposto a danno ossidativo, noto essere una delle possibili cause della ridotta qualità ovocitaria associata alla PCOS. Infine è stata valutata l’efficacia di queste formulazioni di carnitine sui topi DHEA. Le carnitine sono essenziali nel metabolismo degli acidi grassi e possono agire proteggendo dal danno mitocondriale e da condizioni di bilancio energetico alterato come quelle presenti nella sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), evidenziate anche dai ridotti livelli di L-carnitina nel siero delle pazienti affette da questa patologia. Ripristinare l'equilibrio energetico e fornire adeguate riserve di energia all’ovocita durante la follicologenesi e la maturazione può rappresentare un’importante strategia per migliorare l’ambiente intraovarico e aumentare la probabilità di gravidanza. In questo contesto, composti metabolici, come le carnitine, con effetti positivi sull’attività mitocondriale e sullo scavenging dei radicali liberi, possono contribuire a mitigare gli effetti di questa sindrome.
USO DELLE ACIL-L-CARNITINE IN UN MODELLO ANIMALE DI SINDROME DELL'OVAIO POLICISTICO / Placidi, Martina. - (2020 Apr 07).
USO DELLE ACIL-L-CARNITINE IN UN MODELLO ANIMALE DI SINDROME DELL'OVAIO POLICISTICO
PLACIDI, MARTINA
2020-04-07
Abstract
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è un comune disordine endocrinologico e riproduttivo che si riscontra nel 6-10% della popolazione femminile. In generale, è considerata una malattia metabolica multifattoriale caratterizzata da varie manifestazioni cliniche quali iperandrogenismo, ovaie policistiche e disfunzioni ovulatorie, che la rendono la causa più comune di infertilità da anovulazione nelle donne, ma anche da problemi metabolici come obesità, insulino-resistenza, iperinsulinemia e diabete di tipo II, che la associano a complicanze cardiovascolari, neurologiche e psicologiche, come ansia e depressione. Come è emerso recentemente, un aumento di AGE ha un ruolo chiave nelle disfunzioni ovariche e nella riduzione della fertilità associata alla PCOS. I risultati presentati in questa tesi dimostrano, per la prima volta, che una condizione di stress glicativo MG-dipendente si instaura nell’ambiente ovarico di topi PCOS. Questa condizione risulta associata a cambiamenti della funzione di SIRT1 nella regolazione della fisiologia mitocondriale e della sopravvivenza cellulare. Nel nostro studio, ci siamo basati su un modello ben studiato di topo PCOS indotto da DHEA e abbiamo approfondito la caratterizzazione del micro-ambiente ovarico nei topi DHEA. Abbiamo studiato, inoltre, l’efficacia di diverse formulazioni di carnitine (L-Carnitina, Acetil-L-Carnitina e Propionil-L-Carnitina) su un modello in vitro murino, sottoposto a danno ossidativo, noto essere una delle possibili cause della ridotta qualità ovocitaria associata alla PCOS. Infine è stata valutata l’efficacia di queste formulazioni di carnitine sui topi DHEA. Le carnitine sono essenziali nel metabolismo degli acidi grassi e possono agire proteggendo dal danno mitocondriale e da condizioni di bilancio energetico alterato come quelle presenti nella sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), evidenziate anche dai ridotti livelli di L-carnitina nel siero delle pazienti affette da questa patologia. Ripristinare l'equilibrio energetico e fornire adeguate riserve di energia all’ovocita durante la follicologenesi e la maturazione può rappresentare un’importante strategia per migliorare l’ambiente intraovarico e aumentare la probabilità di gravidanza. In questo contesto, composti metabolici, come le carnitine, con effetti positivi sull’attività mitocondriale e sullo scavenging dei radicali liberi, possono contribuire a mitigare gli effetti di questa sindrome.File | Dimensione | Formato | |
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