In questo intervento esamino la nozione di io morale alla luce di una serie di questioni rilevanti per etica filosofica contemporanea, privilegiando una prospettiva che si pone nel solco del sentimentalismo etico di David Hume. Nella prima parte prendo le mosse da tre “ovvietà di senso comune” – la praticità dell’etica, la sua pretesa di oggettività e la sua argomentabilità – e metto a confronto la prospettiva del sentimentalismo humeano con quella del costruttivismo kantiano. Mi rivolgo, quindi, a Bernard Williams e alla sua maniera di concepire l’etica come una peculiare genealogia della morale. Sostengo che essa fa perno su una considerazione dei singoli individui in quanto passionalmente contraddistinti. Concludo, infine, esaminando il modo in cui la nozione di io morale trova posto in etica normativa, facendo riferimento in particolare all’etica della virtù.
Io morale
GRECO L
2011-01-01
Abstract
In questo intervento esamino la nozione di io morale alla luce di una serie di questioni rilevanti per etica filosofica contemporanea, privilegiando una prospettiva che si pone nel solco del sentimentalismo etico di David Hume. Nella prima parte prendo le mosse da tre “ovvietà di senso comune” – la praticità dell’etica, la sua pretesa di oggettività e la sua argomentabilità – e metto a confronto la prospettiva del sentimentalismo humeano con quella del costruttivismo kantiano. Mi rivolgo, quindi, a Bernard Williams e alla sua maniera di concepire l’etica come una peculiare genealogia della morale. Sostengo che essa fa perno su una considerazione dei singoli individui in quanto passionalmente contraddistinti. Concludo, infine, esaminando il modo in cui la nozione di io morale trova posto in etica normativa, facendo riferimento in particolare all’etica della virtù.Pubblicazioni consigliate
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