Il trasferimento della capitale a Roma, in seguito all’annessione al Regno d’Italia della Città dei Papi, pose il problema dell’individuazione degli spazi dove ospitare gli organi amministrativi dello Stato. Superata una prima fase segnata dall’urgenza di rendere effettivo l’insediamento del governo nazionale – nella quale vennero impiegate le sedi dello Stato Pontificio oppure edifici di provenienza ecclesiastica riadattati – emerse la necessità di compiere delle scelte strategiche per la costituzione di Roma Capitale. Il Palazzo delle Finanze (1871-1876), costruito per volere del ministro Quintino Sella da un gruppo di progettisti coordinato da Raffaele Canevari, costituisce la prima opera pubblica realizzata ex novo per rispondere all’istanza funzionale e, allo stesso tempo, rappresentativa del nuovo stato unitario. Il contributo proposto presenta lo studio condotto sul Palazzo, focalizzando l’attenzione sul cortile centrale disegnato da Francesco Pieroni. Sulla base del rilievo architettonico, si propone una lettura storico-critica del cortile attraverso, in particolare, l’analisi proporzionale dell’ordine architettonico del loggiato.
The transfer of the capital to Rome, following the annexation of the Popes’ City to the Kingdom of Italy, posed the problem of identifying the spaces where to host the administrative bodies of the State. Once the first phase marked by the urgency to make effective the national government establishment and by the using of the Papal State offices or converted ecclesiastical buildings, had been overcome, the need to make strategic choices for the establishment of Rome Capital emerged. The Palazzo delle Finanze (1871-1876), built at the behest of Minister Quintino Sella by a group of designers coordinated by Raffaele Canevari, constitutes the first public work created from scratch to respond to the functional and representative needs of the new unitary state. The proposed contribution presents the study conducted on the Palazzo, focusing attention on the central courtyard designed by Francesco Pieroni. Based on the architectural survey, a historical-critical reading of the courtyard is proposed through, in particular, the proportional analysis of the architectural order of the loggia.
Un cortile per una nuova capitale
Pamela Maiezza
2020-01-01
Abstract
Il trasferimento della capitale a Roma, in seguito all’annessione al Regno d’Italia della Città dei Papi, pose il problema dell’individuazione degli spazi dove ospitare gli organi amministrativi dello Stato. Superata una prima fase segnata dall’urgenza di rendere effettivo l’insediamento del governo nazionale – nella quale vennero impiegate le sedi dello Stato Pontificio oppure edifici di provenienza ecclesiastica riadattati – emerse la necessità di compiere delle scelte strategiche per la costituzione di Roma Capitale. Il Palazzo delle Finanze (1871-1876), costruito per volere del ministro Quintino Sella da un gruppo di progettisti coordinato da Raffaele Canevari, costituisce la prima opera pubblica realizzata ex novo per rispondere all’istanza funzionale e, allo stesso tempo, rappresentativa del nuovo stato unitario. Il contributo proposto presenta lo studio condotto sul Palazzo, focalizzando l’attenzione sul cortile centrale disegnato da Francesco Pieroni. Sulla base del rilievo architettonico, si propone una lettura storico-critica del cortile attraverso, in particolare, l’analisi proporzionale dell’ordine architettonico del loggiato.Pubblicazioni consigliate
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