Nel canzoniere La Tiorba a Taccone, Felippo Sgruttendio de Scafato celebra un nuovo modello estetico barocco, esaltando le “belle sdamme”: figure grottesche, popolari e anticonvenzionali. Il saggio analizza la quarta corda dell’opera, tra parodia, satira e intertestualità, svelando un immaginario erotico che sovverte i canoni petrarchisti e valorizza il brutto come espressione di desiderio.
«Amor meglio condisce il brutto»: la galleria delle belle sdamme ne La Tiorba a Taccone
Di Maro Maria
2020-01-01
Abstract
Nel canzoniere La Tiorba a Taccone, Felippo Sgruttendio de Scafato celebra un nuovo modello estetico barocco, esaltando le “belle sdamme”: figure grottesche, popolari e anticonvenzionali. Il saggio analizza la quarta corda dell’opera, tra parodia, satira e intertestualità, svelando un immaginario erotico che sovverte i canoni petrarchisti e valorizza il brutto come espressione di desiderio.File in questo prodotto:
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