Nel contesto dell’architettura italiana degli anni Cinquanta e Sessanta, la committenza legata al settore dell’imprenditoria pubblica e privata assume un ruolo strategico nella definizione della città finanziaria, attraverso il progetto e la costruzione di edifici per il terziario che in un complessivo processo di rinnovamento tecnico e formale divengono emblema e simbolo delle diversificate strategie aziendali. L’orizzonte di riferimento delle imprese che si sviluppano in Italia negli anni del boom economico è da un lato, lo sviluppo del capitalismo industriale moderno di matrice internazionale e dall’altro, il substrato culturale di un paese fino ad allora prevalentemente rurale. Tra i diversi sono i settori in crescita anche quello delle comunicazioni nel quale l’azienda RAI, Radio Audizioni Italia, ottiene, nel gennaio 1952, la convenzione per la gestione del servizio nazionale televisivo. Gli edifici Rai quello per la sede milanese di Corso Sempione, su progetto di G. Ponti del 1952, il grattacielo torinese in Via Cernaia di A. Morbelli e D. Morelli del 1959 e la sede romana di Viale Mazzini di F. Berarducci e A. Fioroni del 1967, oltre a rappresentare la filosofia aziendale di un ente produttore di comunicazione e cultura, divengono, nell’immaginario collettivo, simbolo del progresso e del cambiamento economico e sociale di quegli anni. Privilegiando in particolare, le esperienze torinese e romana con la realizzazione delle sedi della Direzione Generale, il presente contributo indaga in che modo la costruzione metallica, a cui è affidata la soluzione tecnica e formale dei due edifici, divenga ambito di sperimentazione progettuale e tecnica per architetture nuove ed efficienti. La sperimentazione sulla struttura resistente del tubo in acciaio messo a punto per entrambi gli edifici dalla Costruzioni Metalliche Finsider e la ricerca condotta sul curtain wall dalle ditte Alsco Malugani, per il grattacielo torinese, e Curtisa per la sede romana, segnano, nel contesto italiano, un momento significativo di superamento delle tecnologie costruttive tradizionali a favore di quelle prefabbricate e preassemblate in officina, mediante procedimenti standardizzati, a garanzia di un processo di semplificazione e perfezionamento delle tecniche di montaggio e di razionalizzazione di tempi e costi. La lettura dei caratteri tecnico-costruttivi ed architettonici di questi edifici, che si tratti di multipiani o grattacieli, pone in risalto la complessità e la multidisciplinarietà del tema: dal ruolo del progettista come regista di un lavoro in team, alla necessità di mediazione con la committenza e con le logiche economiche; dal condizionamento relativo alla collocazione urbanistica, alla difficoltà di inserimento di un organismo moderno nel tessuto edilizio storico; dalla definizione morfologica degli spazi per il lavoro e la ricerca di elevati prestazioni di comfort ambientale, al progetto delle soluzioni di facciata spinte verso procedimenti industrializzati o risolte nell’unicità di soluzioni di dettaglio.

La costruzione metallica per una nuova comittenza pubblica. Le sedi direzionali della RAI

R. Morganti;A. Tosone;D. Franchi;D. Di Donato
2014-01-01

Abstract

Nel contesto dell’architettura italiana degli anni Cinquanta e Sessanta, la committenza legata al settore dell’imprenditoria pubblica e privata assume un ruolo strategico nella definizione della città finanziaria, attraverso il progetto e la costruzione di edifici per il terziario che in un complessivo processo di rinnovamento tecnico e formale divengono emblema e simbolo delle diversificate strategie aziendali. L’orizzonte di riferimento delle imprese che si sviluppano in Italia negli anni del boom economico è da un lato, lo sviluppo del capitalismo industriale moderno di matrice internazionale e dall’altro, il substrato culturale di un paese fino ad allora prevalentemente rurale. Tra i diversi sono i settori in crescita anche quello delle comunicazioni nel quale l’azienda RAI, Radio Audizioni Italia, ottiene, nel gennaio 1952, la convenzione per la gestione del servizio nazionale televisivo. Gli edifici Rai quello per la sede milanese di Corso Sempione, su progetto di G. Ponti del 1952, il grattacielo torinese in Via Cernaia di A. Morbelli e D. Morelli del 1959 e la sede romana di Viale Mazzini di F. Berarducci e A. Fioroni del 1967, oltre a rappresentare la filosofia aziendale di un ente produttore di comunicazione e cultura, divengono, nell’immaginario collettivo, simbolo del progresso e del cambiamento economico e sociale di quegli anni. Privilegiando in particolare, le esperienze torinese e romana con la realizzazione delle sedi della Direzione Generale, il presente contributo indaga in che modo la costruzione metallica, a cui è affidata la soluzione tecnica e formale dei due edifici, divenga ambito di sperimentazione progettuale e tecnica per architetture nuove ed efficienti. La sperimentazione sulla struttura resistente del tubo in acciaio messo a punto per entrambi gli edifici dalla Costruzioni Metalliche Finsider e la ricerca condotta sul curtain wall dalle ditte Alsco Malugani, per il grattacielo torinese, e Curtisa per la sede romana, segnano, nel contesto italiano, un momento significativo di superamento delle tecnologie costruttive tradizionali a favore di quelle prefabbricate e preassemblate in officina, mediante procedimenti standardizzati, a garanzia di un processo di semplificazione e perfezionamento delle tecniche di montaggio e di razionalizzazione di tempi e costi. La lettura dei caratteri tecnico-costruttivi ed architettonici di questi edifici, che si tratti di multipiani o grattacieli, pone in risalto la complessità e la multidisciplinarietà del tema: dal ruolo del progettista come regista di un lavoro in team, alla necessità di mediazione con la committenza e con le logiche economiche; dal condizionamento relativo alla collocazione urbanistica, alla difficoltà di inserimento di un organismo moderno nel tessuto edilizio storico; dalla definizione morfologica degli spazi per il lavoro e la ricerca di elevati prestazioni di comfort ambientale, al progetto delle soluzioni di facciata spinte verso procedimenti industrializzati o risolte nell’unicità di soluzioni di dettaglio.
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