Se c’è un territorio tra quelli del Belpaese che più degli altri può vantare una tradizione secolare nel settore metallurgico, questo è senz’altro la Toscana. Ciò si deve non solo all’indiscutibile importanza riconosciuta sin dall’antichità all’attività estrattiva nell’isola d’Elba, ma anche alle esperienze che maturano nella prima metà del XIX secolo, grazie alle quali le fonderie di Follonica diventano il maggior polo siderurgico della penisola. Non appare casuale pertanto che sia proprio il Granducato ad accogliere, negli anni Trenta dell’Ottocento, alcune tra le prime e significative sperimentazioni in Italia di una innovativa tipologia di ponte, quello sospeso a fili di ferro, introdotto poco più di un decennio prima in Francia dai fratelli Marc e Jules Seguin. Favorevole a questa sperimentazione è il complesso di relazioni che si instaura tra la Toscana e la cultura tecnica d’oltralpe, avviata sotto l’occupazione napoleonica e proseguita, pur se in altra guisa, negli anni successivi alla Restaurazione, quando tecnici toscani completano il proprio percorso formativo compiendo un grand tour in direzione inversa che li porta a conoscere un contesto tecnologico e produttivo più evoluto come quello transalpino. È questa koiné scientifica e culturale a costituire il presupposto per la costruzione di due importanti attraversamenti sull’Arno, realizzati con la tecnologia messa a punto dai fratelli Seguin: i ponti San Leopoldo e San Ferdinando.
More than other Italian territories, Tuscany can boast a centuries-old tradition in the metallurgical sector. This is due not only to the undisputed importance recognized since ancient times to the mining activity on the Island of Elba but also to the grand ducal industrial addresses in the fi rst half of the 19th century, which transformed the foundries of Follonica into the largest center of the peninsula for the production of iron and cast iron. Therefore, it is no coincidence that in the 1830s the Grand Duchy hosted for the fi rst time in Italy some signifi cant experiments of an innovative type of bridge - the suspension bridge of iron wires - which had been introduced just over a decade fi rst in France by the brothers Marc and Jules Seguin. This construction experimentation was favoured by the relationships that the Tuscan educational system established with the French technical culture, which began under the Napoleonic occupation and continued, albeit in another way, in the years following the Restoration. In fact, at that time the Tuscan technicians usually completed their training course by making a grand tour in the opposite direction to know more advanced technological and production setting such as the transalpine one. This scientifi c and cultural “koine” led to constitute the prerequisite for the construction of two important bridges over the Arno which were built with the technology developed by the Seguin brothers: the San Leopoldo and San Ferdinando bridges.
Ponti pensili a fil di ferro a Firenze nel primo Ottocento
R. Morganti
;M. Abita;D. Di Donato;A. Tosone
2022-01-01
Abstract
Se c’è un territorio tra quelli del Belpaese che più degli altri può vantare una tradizione secolare nel settore metallurgico, questo è senz’altro la Toscana. Ciò si deve non solo all’indiscutibile importanza riconosciuta sin dall’antichità all’attività estrattiva nell’isola d’Elba, ma anche alle esperienze che maturano nella prima metà del XIX secolo, grazie alle quali le fonderie di Follonica diventano il maggior polo siderurgico della penisola. Non appare casuale pertanto che sia proprio il Granducato ad accogliere, negli anni Trenta dell’Ottocento, alcune tra le prime e significative sperimentazioni in Italia di una innovativa tipologia di ponte, quello sospeso a fili di ferro, introdotto poco più di un decennio prima in Francia dai fratelli Marc e Jules Seguin. Favorevole a questa sperimentazione è il complesso di relazioni che si instaura tra la Toscana e la cultura tecnica d’oltralpe, avviata sotto l’occupazione napoleonica e proseguita, pur se in altra guisa, negli anni successivi alla Restaurazione, quando tecnici toscani completano il proprio percorso formativo compiendo un grand tour in direzione inversa che li porta a conoscere un contesto tecnologico e produttivo più evoluto come quello transalpino. È questa koiné scientifica e culturale a costituire il presupposto per la costruzione di due importanti attraversamenti sull’Arno, realizzati con la tecnologia messa a punto dai fratelli Seguin: i ponti San Leopoldo e San Ferdinando.Pubblicazioni consigliate
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