Il contributo presenta i primi risultati di un progetto più ampio inteso alla comunicazione e valorizzazione del più antico e rappresentativo monumento civile della città dell’Aquila, ovvero la fontana della Rivera. Questa si trova nella parte più bassa della città, in corrispondenza di una delle porte urbiche e a breve distanza dal corso del fiume Aterno. Costruita nel 1272, la fonte è stata trasformata più volte, in particolare ha assunto la sua configurazione attuale alla fine del XVI secolo. Caratteristica della fontana è la bicromia bianco- rosso, rappresentativa dei colori dell’arma medievale della città e ricorrente in vari monumenti cittadini. Ma l’aspetto più interessante è la presenza di 93 mascheroni figurati dai quali sgorga l’acqua che alimenta la fontana, i quali sono disposti in un’unica fascia che corre su tre prospetti di pari altezza che vanno a delimitare uno spazio-piazza decisamente singolare. Sebbene questo spazio sia irregolare in pianta, alcuni accorgimenti nella distribuzione dei mascheroni, e la trama decorativa bianca e rossa che caratterizza la parte alta degli alzati contribuiscono a modificare la percezione spaziale, rendendo armonico l’insieme. Da un’analisi dettagliata emerge come i mascheroni non siano stati realizzati in un’unica fase, ma nel corso di quattro secoli. Anche grazie alla modellazione e alla stampa 3D sono state approfondite le caratteristiche peculiari dei gruppi di mascheroni riferibili alle diverse fasi storiche. In ogni caso, un’intenzione di continuità è stata perseguita attraverso il tempo e le varie trasformazioni per raggiungere un risultato armonico, come mostra il coordinamento dimensionale tra tutti i mascheroni. Da un punto di vista percettivo lo spazio della fontana prende forma proprio nel dialogo tra lo spazio architettonico e la decorazione, declinata sia nel disegno a scacchiera dei prospetti, sia, soprattutto, nell’apparato plastico, nel gioco di sguardi dei 93 mascheroni.
The contribution presents the first results of a wider project intended to the communication and valorization of the most ancient and representative civil monument of the city of L’Aquila: the Rivera fountain. The fountain is located in the lower part of the city, at one of the city gates and just 200 meters far from Aterno river. Built in 1272, the fountain has been transformed several times, in particular it assumed its current configuration at the end of the XVI century. Characteristic of the fountain is the white-red bichrome, representative of the colors of the medieval emblem of the city and recurrent in numerous local monuments. The most interesting aspect is the presence of 93 figured mascarons from which flows the water that animate the fountain. These mascarons are arranged in a single band that runs on three elevations of equal height that delimit a kind of square-space. Although this space is irregular in plan, some tricks in the distribution of the mascarons, and the red and white decorative texture that characterizes the upper part of the elevations contribute to change the spatial perception, making the whole harmonious. From a detailed analysis emerges how the mascarons were not made in a single phase, but over four centuries. Also thanks to the 3D modeling and printing, the peculiar characteristics of the groups of masks related to the different historical phases have been deepened. Anyway, an intention of continuity has been persecuted among the time and transformations in order to reach an harmonious result, as show the dimensional coordination of all the mascarons. From a perceptual point of view the space of the fountain takes shape precisely in the dialogue between the architectonic space and the decoration, declined both in the checkerboard pattern of the elevations, and, above all, in the plastic apparatus, in the game of looks of the 93 mascarons.
In dialogo tra spazio e decorazione: la Fonte della Rivera all’Aquila
L. Vespasiano
;S. Brusaporci
2022-01-01
Abstract
Il contributo presenta i primi risultati di un progetto più ampio inteso alla comunicazione e valorizzazione del più antico e rappresentativo monumento civile della città dell’Aquila, ovvero la fontana della Rivera. Questa si trova nella parte più bassa della città, in corrispondenza di una delle porte urbiche e a breve distanza dal corso del fiume Aterno. Costruita nel 1272, la fonte è stata trasformata più volte, in particolare ha assunto la sua configurazione attuale alla fine del XVI secolo. Caratteristica della fontana è la bicromia bianco- rosso, rappresentativa dei colori dell’arma medievale della città e ricorrente in vari monumenti cittadini. Ma l’aspetto più interessante è la presenza di 93 mascheroni figurati dai quali sgorga l’acqua che alimenta la fontana, i quali sono disposti in un’unica fascia che corre su tre prospetti di pari altezza che vanno a delimitare uno spazio-piazza decisamente singolare. Sebbene questo spazio sia irregolare in pianta, alcuni accorgimenti nella distribuzione dei mascheroni, e la trama decorativa bianca e rossa che caratterizza la parte alta degli alzati contribuiscono a modificare la percezione spaziale, rendendo armonico l’insieme. Da un’analisi dettagliata emerge come i mascheroni non siano stati realizzati in un’unica fase, ma nel corso di quattro secoli. Anche grazie alla modellazione e alla stampa 3D sono state approfondite le caratteristiche peculiari dei gruppi di mascheroni riferibili alle diverse fasi storiche. In ogni caso, un’intenzione di continuità è stata perseguita attraverso il tempo e le varie trasformazioni per raggiungere un risultato armonico, come mostra il coordinamento dimensionale tra tutti i mascheroni. Da un punto di vista percettivo lo spazio della fontana prende forma proprio nel dialogo tra lo spazio architettonico e la decorazione, declinata sia nel disegno a scacchiera dei prospetti, sia, soprattutto, nell’apparato plastico, nel gioco di sguardi dei 93 mascheroni.Pubblicazioni consigliate
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