Il racconto di Plinio il Giovane -relativo alla drammatica eruzione del Vesuvio nel 79’ d.C. e ai suoi prodromi- fatti i dovuti distinguo, potrebbe essere il racconto di uno qualsiasi delle migliaia di ragazzi scampati alla morte, della notte del terremoto che il 6 aprile 2009 ha raso al suolo la città dell’Aquila. Ciò che lo rende particolarmente interessante, in questo contesto, è il fatto che esso rappresenta una lezione di pedagogia dell’emergenza che mantiene una eccezionale validità super tempora. La prospettiva storica pone in luce la valorizzazione dello studium e del ludus come modello di quell’azione educativa che indichiamo con l’espressione ‘pedagogia dell’emergenza’. Quanto detto tenendo conto del fatto che riflettere sui temi e sugli ambiti di intervento di tale pedagogia significa, tra l’altro, tentare di ritessere l’ordito di una cittadinanza, che di una città è l’essenza e l’anima.
Se una città muore. Per una pedagogia dell'emergenza
ISIDORI, MARIA VITTORIA
2010-01-01
Abstract
Il racconto di Plinio il Giovane -relativo alla drammatica eruzione del Vesuvio nel 79’ d.C. e ai suoi prodromi- fatti i dovuti distinguo, potrebbe essere il racconto di uno qualsiasi delle migliaia di ragazzi scampati alla morte, della notte del terremoto che il 6 aprile 2009 ha raso al suolo la città dell’Aquila. Ciò che lo rende particolarmente interessante, in questo contesto, è il fatto che esso rappresenta una lezione di pedagogia dell’emergenza che mantiene una eccezionale validità super tempora. La prospettiva storica pone in luce la valorizzazione dello studium e del ludus come modello di quell’azione educativa che indichiamo con l’espressione ‘pedagogia dell’emergenza’. Quanto detto tenendo conto del fatto che riflettere sui temi e sugli ambiti di intervento di tale pedagogia significa, tra l’altro, tentare di ritessere l’ordito di una cittadinanza, che di una città è l’essenza e l’anima.Pubblicazioni consigliate
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