“Non come l’olio sull’acqua”: rileggere il Cirese “inattuale” per comprendere gli eccessi del paradigma postcoloniale

Proposito di questo scritto è una breve riflessione intorno al valore, incompreso se non proprio evitato, di alcuni frammenti del discorso di Alberto Mario Cirese. Sono argomenti che egli aveva compreso essere “inattuali” in quanto inerenti a posizioni disallineate rispetto al clima intellettuale che emergeva nel mondo accademico alla fine dello scorso millennio, e che è oggi dominante. Si tratta di un suo tentativo di inserire la tematica antropologica della critica antiegemonica all’Occidente entro un impianto argomentativo capace di non cadere nella tentazione di una polarizzazione normativa contrappassistica consistente nella demonizzazione di tutto il portato storico-culturale dell’Occidente (a cui complementarmente corrisponde un engagement intellettuale sempre più intransigente di sostegno ideologico sacralizzante rivolto alla nebulosa intersezionale di diversità anropologiche che, in un modo o nell’altro, si oppongono all’Occidente storico su cui grava il peso e la colpa di aver dominato la modernità).