L’analisi della documentazione d’archivio relativa alla costruzione dell’Ospedale San Salvatore presso le mura della città restituisce una complessa vicenda edilizia che rivela diversi importanti motivi di interesse. Prima di tutto, la sua collocazione condizionerà sensibilmente il successivo sviluppo di un’area di rilevante interesse architettonico e paesaggistico, fino ad allora quasi del tutto inedificata. Inoltre, il nuovo ospedale sorse nei pressi di importanti edifici in parte conservati e trasformati, in parte scomparsi. A tal proposito i documenti permettono di comprendere meglio la vicenda relativa alla demolizione della chiesa quattrocentesca di Santa Maria del Guasto – descritta da Gavini negli anni Venti del Novecento – che costituiva l’episodio architettonico più rilevante, insieme al fronte dell’ampliamento settecentesco del monastero di San Basilio. In particolare, qui si evidenzia che l’intenzione iniziale di conservare gli edifici preesistenti (ponendosi sul retro e riprendendo l’allineamento planimetrico di quello più importante) dovette scontrarsi con una serie di successive richieste di spazi che portarono ad ampliare il progetto fino a raddoppiarne l’estensione, inglobando sia la chiesa del Guasto (poi demolita in corso d’opera nel 1934) sia quella del monastero di Sant’Agnese. Infine (non ultimo motivo d’interesse) l’analisi dei documenti d’archivio sulla direzione dei lavori, le relazioni sull’avanzamento e la contabilità in cantiere forniscono ancora oggi un modello molto istruttivo per l’efficace razionalità con cui anche gli adempimenti tecnico-amministrativi sono organizzati e redatti.

Una lettura dei documenti d'archivio sull'ospedale San Salvatore, dai progetti iniziali alla costruzione

Bartolomucci C
2023-01-01

Abstract

L’analisi della documentazione d’archivio relativa alla costruzione dell’Ospedale San Salvatore presso le mura della città restituisce una complessa vicenda edilizia che rivela diversi importanti motivi di interesse. Prima di tutto, la sua collocazione condizionerà sensibilmente il successivo sviluppo di un’area di rilevante interesse architettonico e paesaggistico, fino ad allora quasi del tutto inedificata. Inoltre, il nuovo ospedale sorse nei pressi di importanti edifici in parte conservati e trasformati, in parte scomparsi. A tal proposito i documenti permettono di comprendere meglio la vicenda relativa alla demolizione della chiesa quattrocentesca di Santa Maria del Guasto – descritta da Gavini negli anni Venti del Novecento – che costituiva l’episodio architettonico più rilevante, insieme al fronte dell’ampliamento settecentesco del monastero di San Basilio. In particolare, qui si evidenzia che l’intenzione iniziale di conservare gli edifici preesistenti (ponendosi sul retro e riprendendo l’allineamento planimetrico di quello più importante) dovette scontrarsi con una serie di successive richieste di spazi che portarono ad ampliare il progetto fino a raddoppiarne l’estensione, inglobando sia la chiesa del Guasto (poi demolita in corso d’opera nel 1934) sia quella del monastero di Sant’Agnese. Infine (non ultimo motivo d’interesse) l’analisi dei documenti d’archivio sulla direzione dei lavori, le relazioni sull’avanzamento e la contabilità in cantiere forniscono ancora oggi un modello molto istruttivo per l’efficace razionalità con cui anche gli adempimenti tecnico-amministrativi sono organizzati e redatti.
2023
978-88-99299-31-6
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