Ispirata al memoir Unorthodox. The Scandalous Rejection of my Hasidic Roots di Deborah Feldman (2012) e incentrata sulla fuga di una giovane donna dalla comunità chassidica delle proprie origini, la miniserie Unorthodox (2020) distribuita da Netflix ha riscosso unanime consenso tra pubblico e critica. In entrambe le versioni, centrale è la trattazione dell’erotismo, in quanto, da una parte, elemento distintivo e minuziosamente normato della cultura ebrea ortodossa e, dall’altra, catalizzatore dei conflitti interiori della protagonista che la porteranno ad allontanarsi dalla famiglia e dalla comunità. Il presente contributo analizza tanto nel memoir quanto nella serie la crisi che segue la mancata consumazione del matrimonio da parte della protagonista e del marito, a causa del vaginismo di lei e dell’impotenza di lui, con particolare riferimento agli interventi posti in essere dalla comunità per superare l’impasse dei due giovani, interventi che si caratterizzano per una evidente attribuzione di responsabilità e compiti lungo l’asse del genere. Mentre famiglia e rabbini si occupano di sostenere psicologicamente l’uomo perché la difficoltà sessuale non mini la sua autostima, la donna è sottoposta a una serie di pratiche mediche invasive sul piano fisico e psicologico al fine di piegare il suo corpo e la sua psiche all’accettazione piena del proprio ruolo passivo, accondiscendente, indifferente anche al proprio dolore e disposto al sacrificio. Solo fuori dalla comunità riuscirà la protagonista a trovare una propria voce e attraverso questa a riconnettersi con il proprio corpo quale luogo di piacere e desiderio

Anatomie del rifiuto: insubordinazione sessuale e fuga dalla comunità in Unorthodox.

Fusco, Maria Giovanna
2023-01-01

Abstract

Ispirata al memoir Unorthodox. The Scandalous Rejection of my Hasidic Roots di Deborah Feldman (2012) e incentrata sulla fuga di una giovane donna dalla comunità chassidica delle proprie origini, la miniserie Unorthodox (2020) distribuita da Netflix ha riscosso unanime consenso tra pubblico e critica. In entrambe le versioni, centrale è la trattazione dell’erotismo, in quanto, da una parte, elemento distintivo e minuziosamente normato della cultura ebrea ortodossa e, dall’altra, catalizzatore dei conflitti interiori della protagonista che la porteranno ad allontanarsi dalla famiglia e dalla comunità. Il presente contributo analizza tanto nel memoir quanto nella serie la crisi che segue la mancata consumazione del matrimonio da parte della protagonista e del marito, a causa del vaginismo di lei e dell’impotenza di lui, con particolare riferimento agli interventi posti in essere dalla comunità per superare l’impasse dei due giovani, interventi che si caratterizzano per una evidente attribuzione di responsabilità e compiti lungo l’asse del genere. Mentre famiglia e rabbini si occupano di sostenere psicologicamente l’uomo perché la difficoltà sessuale non mini la sua autostima, la donna è sottoposta a una serie di pratiche mediche invasive sul piano fisico e psicologico al fine di piegare il suo corpo e la sua psiche all’accettazione piena del proprio ruolo passivo, accondiscendente, indifferente anche al proprio dolore e disposto al sacrificio. Solo fuori dalla comunità riuscirà la protagonista a trovare una propria voce e attraverso questa a riconnettersi con il proprio corpo quale luogo di piacere e desiderio
2023
979-12-5496-060-8
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