Nell’ambito della trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, nel settore Architecture Engineering Construction (AEC), riveste un ruolo di primo piano la metodologia Building Information Modelling (BIM), sempre più presente anche a livello legislativo, che permette, oltre alla rappresentazione tridimensionale degli edifici sulla base di oggetti digitali parametrici, la gestione del ciclo di vita dell’opera, dalla progettazione alla costruzione e alla manutenzione. Il BIM costituisce un processo di gestione delle informazioni relative all’edificazione e al costruito. Al centro vi è il modello tridimensionale dell’edificio, costituito da componenti digitali parametrici che rappresentano gli elementi del sistema costruttivo (muri, solai, finestre, tetti ecc.). A questo modello possono essere relazionate informazioni di varia natura, che possono essere oggetto di analisi e computazione. Il BIM è nato per la progettazione del nuovo, ma più recentemente la ricerca si è focalizzata anche sull’applicazione del BIM a quanto già realizzato. Si tratta della procedura cosiddetta dell’Heritage o Historical Building Information Modelling (HBIM) per il rilievo, la rappresentazione e la gestione del costruito. A livello amministrativo, i più ampi e diffusi archivi contenenti informazioni relative alla rappresentazione del costruito sono certamente costituiti dalle banche dati catastali, che nella maggior parte dei paesi del mondo contengono una rappresentazione bidimensionale “statica” di unità immobiliari, con una descrizione testuale, solitamente senza un legame con il processo edilizio. Questo approccio rappresenta dei limiti nella rappresentazione di edifici di una certa complessità e non solo. Il presente studio si propone di analizzare lo stato dell’arte della ricerca sulle possibili applicazioni della metodologia BIM alla rappresentazione catastale a livello europeo ed internazionale, con particolare riferimento al caso italiano. Nel primo capitolo viene presentata la metodologia BIM, in particolare in relazione alle più recenti evoluzioni sulla rappresentazione del costruito e alla graduale introduzione nel processo edilizio e nelle legislazioni di settore. Nel secondo si propone un excursus sulle più avanzate ricerche a livello europeo ed internazionale sulle possibili applicazioni del BIM all’ambito catastale, con riferimento agli standard Land Administration Domain Model (LADM). Infine vengono delineate le future linee di ricerca, con ipotesi di applicazione al Catasto italiano, a partire dal concetto di fabbricato, con focus sul livello di dettaglio delle informazioni e sulla possibile integrazione con il processo edilizio.

Modelli informativi e trasformazione digitale della PA: review sulle applicazioni del BIM per il Catasto in Italia e in Europa

Lucchese V.
;
Maiezza P.
;
Tata A.
;
Brusaporci S.
2023-01-01

Abstract

Nell’ambito della trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, nel settore Architecture Engineering Construction (AEC), riveste un ruolo di primo piano la metodologia Building Information Modelling (BIM), sempre più presente anche a livello legislativo, che permette, oltre alla rappresentazione tridimensionale degli edifici sulla base di oggetti digitali parametrici, la gestione del ciclo di vita dell’opera, dalla progettazione alla costruzione e alla manutenzione. Il BIM costituisce un processo di gestione delle informazioni relative all’edificazione e al costruito. Al centro vi è il modello tridimensionale dell’edificio, costituito da componenti digitali parametrici che rappresentano gli elementi del sistema costruttivo (muri, solai, finestre, tetti ecc.). A questo modello possono essere relazionate informazioni di varia natura, che possono essere oggetto di analisi e computazione. Il BIM è nato per la progettazione del nuovo, ma più recentemente la ricerca si è focalizzata anche sull’applicazione del BIM a quanto già realizzato. Si tratta della procedura cosiddetta dell’Heritage o Historical Building Information Modelling (HBIM) per il rilievo, la rappresentazione e la gestione del costruito. A livello amministrativo, i più ampi e diffusi archivi contenenti informazioni relative alla rappresentazione del costruito sono certamente costituiti dalle banche dati catastali, che nella maggior parte dei paesi del mondo contengono una rappresentazione bidimensionale “statica” di unità immobiliari, con una descrizione testuale, solitamente senza un legame con il processo edilizio. Questo approccio rappresenta dei limiti nella rappresentazione di edifici di una certa complessità e non solo. Il presente studio si propone di analizzare lo stato dell’arte della ricerca sulle possibili applicazioni della metodologia BIM alla rappresentazione catastale a livello europeo ed internazionale, con particolare riferimento al caso italiano. Nel primo capitolo viene presentata la metodologia BIM, in particolare in relazione alle più recenti evoluzioni sulla rappresentazione del costruito e alla graduale introduzione nel processo edilizio e nelle legislazioni di settore. Nel secondo si propone un excursus sulle più avanzate ricerche a livello europeo ed internazionale sulle possibili applicazioni del BIM all’ambito catastale, con riferimento agli standard Land Administration Domain Model (LADM). Infine vengono delineate le future linee di ricerca, con ipotesi di applicazione al Catasto italiano, a partire dal concetto di fabbricato, con focus sul livello di dettaglio delle informazioni e sulla possibile integrazione con il processo edilizio.
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