Nei libri sapienziali, in particolare nel Siracide, i profeti cercano di trasmettere al lettore la vera sapienza, quella necessaria per vivere una vita retta. Si parla di una sapienza non acquistabile ma discendente direttamente da Dio: il divino è inteso come artefice di tutte le cose; su di esse, così come nella struttura del mondo, si manifesta il riflesso della luce di Dio. In quest’ottica la sapienza diviene manifestazione della potenza di Dio, così influente da riuscire a diffondersi e a penetrare in tutte le cose: guida il popolo cristiano in ogni situazione ed è finalizzata alla costante ricerca della bellezza. Il presente testo si propone di indagare tale bellezza, intesa come manifestazione di armonia e completezza nel campo dell’architettura, nello specifico quello dei centri storici minori che caratterizzano e impreziosiscono il territorio italiano. Sotto questo profilo, si propone di leggere nell’organizzazione di questi centri un’architettura senza architetto, traccia, però, di un divino quale architetto invisibile e perfetto. Il contesto che viene preso in esame è esplicito di un sistema piccolo e circoscritto, che racchiude allo stesso tempo caratteri di semplicità e complessità, dunque estremamente significativo. Il fine è di mettere in risalto una corrispondenza, seppur velata, tra evoluzione e organizzazione formale dei centri e sapienza divina, intesa come guida di ogni attività umana, che determina il riscontro di qualità superiori come la perfezione, l’equilibrio e la completezza nelle caratteristiche architettoniche e urbanistiche dei borghi storici. Ci soffermeremo, in particolare, su alcuni esempi inerenti a piccoli borghi abruzzesi che appaiono, per i fini proposti, di particolare rilevanza esemplificativa.

La scrittura del divino nei centri storici minori.

MARCHIONNI C
2014-01-01

Abstract

Nei libri sapienziali, in particolare nel Siracide, i profeti cercano di trasmettere al lettore la vera sapienza, quella necessaria per vivere una vita retta. Si parla di una sapienza non acquistabile ma discendente direttamente da Dio: il divino è inteso come artefice di tutte le cose; su di esse, così come nella struttura del mondo, si manifesta il riflesso della luce di Dio. In quest’ottica la sapienza diviene manifestazione della potenza di Dio, così influente da riuscire a diffondersi e a penetrare in tutte le cose: guida il popolo cristiano in ogni situazione ed è finalizzata alla costante ricerca della bellezza. Il presente testo si propone di indagare tale bellezza, intesa come manifestazione di armonia e completezza nel campo dell’architettura, nello specifico quello dei centri storici minori che caratterizzano e impreziosiscono il territorio italiano. Sotto questo profilo, si propone di leggere nell’organizzazione di questi centri un’architettura senza architetto, traccia, però, di un divino quale architetto invisibile e perfetto. Il contesto che viene preso in esame è esplicito di un sistema piccolo e circoscritto, che racchiude allo stesso tempo caratteri di semplicità e complessità, dunque estremamente significativo. Il fine è di mettere in risalto una corrispondenza, seppur velata, tra evoluzione e organizzazione formale dei centri e sapienza divina, intesa come guida di ogni attività umana, che determina il riscontro di qualità superiori come la perfezione, l’equilibrio e la completezza nelle caratteristiche architettoniche e urbanistiche dei borghi storici. Ci soffermeremo, in particolare, su alcuni esempi inerenti a piccoli borghi abruzzesi che appaiono, per i fini proposti, di particolare rilevanza esemplificativa.
2014
9788884102157
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