Sembra che Göethe suggerì al suo amico chimico Runge (1820) di analizzare i componenti del caffè, di cui il poeta faceva largo uso, per scoprire ed eliminare dall’aromatica bevanda la sostanza causa della sua insonnia: così cominciò la storia del caffè decaffeinato. Questo aneddoto chiarisce bene cosa sia una bevanda nervina, cioè una bevanda che presenta nella sua composizione chimica sostanze che svolgono delle azioni sul sistema nervoso. Generalmente le azioni sono di tipo eccitante (caffè, tè e cacao), ma non dimentichiamo che la ben nota camomilla svolge al contrario un’azione calmante pur rientrando tra le bevande nervine. Recentemente queste bevande sono state oggetto di grande attenzione non tanto per la loro azione “nervina”, quanto per il loro elevato contenuto di composti antiossidanti consigliandone il consumo anche per quelle popolazioni che tradizionalmente non fanno largo uso di queste bevande. Le bevande nervine più conosciute (caffè, tè e cacao) si ottengono tutte da piante originarie dei paesi equatoriali, che sino ad oggi hanno tratto ben pochi benefici da questo commercio; attualmente le organizzazioni del “commercio equo e solidale” tentano di ristabilire un equilibrio tra paesi produttori e consumatori, pur garantendo la sicurezza alimentare, messa a dura prova da normative e controlli meno stringenti nei paesi produttori rispetto a quelli consumatori; infatti oltre ai residui dei presidi fitosanitari (pesticidi, insetticidi, ecc.) si possono trovare contaminanti naturali come le micotossine (aflatossine, ecc.) che possono svilupparsi non solo in loco, ma anche durante l’esportazione e lo stoccaggio.
• ALIMENTI NERVINI
MARCOZZI, Giordana
2007-01-01
Abstract
Sembra che Göethe suggerì al suo amico chimico Runge (1820) di analizzare i componenti del caffè, di cui il poeta faceva largo uso, per scoprire ed eliminare dall’aromatica bevanda la sostanza causa della sua insonnia: così cominciò la storia del caffè decaffeinato. Questo aneddoto chiarisce bene cosa sia una bevanda nervina, cioè una bevanda che presenta nella sua composizione chimica sostanze che svolgono delle azioni sul sistema nervoso. Generalmente le azioni sono di tipo eccitante (caffè, tè e cacao), ma non dimentichiamo che la ben nota camomilla svolge al contrario un’azione calmante pur rientrando tra le bevande nervine. Recentemente queste bevande sono state oggetto di grande attenzione non tanto per la loro azione “nervina”, quanto per il loro elevato contenuto di composti antiossidanti consigliandone il consumo anche per quelle popolazioni che tradizionalmente non fanno largo uso di queste bevande. Le bevande nervine più conosciute (caffè, tè e cacao) si ottengono tutte da piante originarie dei paesi equatoriali, che sino ad oggi hanno tratto ben pochi benefici da questo commercio; attualmente le organizzazioni del “commercio equo e solidale” tentano di ristabilire un equilibrio tra paesi produttori e consumatori, pur garantendo la sicurezza alimentare, messa a dura prova da normative e controlli meno stringenti nei paesi produttori rispetto a quelli consumatori; infatti oltre ai residui dei presidi fitosanitari (pesticidi, insetticidi, ecc.) si possono trovare contaminanti naturali come le micotossine (aflatossine, ecc.) che possono svilupparsi non solo in loco, ma anche durante l’esportazione e lo stoccaggio.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.