In questo lavoro viene trattato il tema del conflitto tra religione e scienza e tra rispetto della natura e manipolazione della natura. Con la scienza e con la tecnica, infatti, è possibile, ottenere ciò per cui un tempo bisognava pregare gli Dei. Si parte dalla concezione di armonia tra uomo e natura, che si basa sul riconoscimento da parte di quest'ultimo della immutabilità e potente grandezza della natura, che viene stravolta, fino al ribaltamento dalla cultura giudaico-cristiana per cui la natura è il prodotto della volontà di Dio che l'ha creata. Non solo: la natura viene consegnata agli uomini perché ne traggano sostentamento e su di essa possano esercitare il loro potere. Nel 1600, però, compare la scienza moderna con Bacone, Cartesio, Galileo che sottopongono la natura ad esperimento per trarne delle leggi in un primo momento formulate come ipotesi, ipotesi e verifica delle ipotesi cioè il metodo scientifico. Il mondo non viene più contemplato ma manipolato e trasformato. Si analizza la rivoluzione antropologica che ha cambiato il mondo e gli uomini e che è partita con l'avvento della tecnica e con il primo allontanamento dalla natura. La tecnica ha cambiato anche la nostra vita emotiva creando come abbiamo visto un ambiente che ha dei connotati precisi, rintracciabili anche nel nostro vivere collettivo, nel nostro modo di essere al mondo che è sempre più regolato dal nostro modo di consumare. Si analizza come la storia dell'uomo negli ultimi duemila anni, con un'incredibile accelerazione negli ultimi due secoli, ha visto un progressivo sradicamento dell'uomo dalla natura con un tendenza alla manipolazione e alla trasformazione della stessa. Negli ultimi anni il ricorso alle terapie naturali, a stili di vita ecosostenibili, ad una spiritualità da vivere a contatto con la terra (la new age e molte altre tendenze culturali) rivelano il bisogno di lentezza e riscoperta di se stessi; in questo contesto il benessere psicologico è correlato alla relazione che si instaura con gli elementi naturali. Si conclude spiegando come il bisogno di autenticità si contrappone a strade inautentiche percorse dall'uomo a folle velocità negli ultimi secoli, almeno dalla rivoluzione industriale ad oggi (rivoluzione industriale che inizia con le enclosures e l'urbanizzazione coatta).

IL RAPPORTO TRA UOMO E NATURA NELLA STORIA

PERILLI, ENRICO
2010-01-01

Abstract

In questo lavoro viene trattato il tema del conflitto tra religione e scienza e tra rispetto della natura e manipolazione della natura. Con la scienza e con la tecnica, infatti, è possibile, ottenere ciò per cui un tempo bisognava pregare gli Dei. Si parte dalla concezione di armonia tra uomo e natura, che si basa sul riconoscimento da parte di quest'ultimo della immutabilità e potente grandezza della natura, che viene stravolta, fino al ribaltamento dalla cultura giudaico-cristiana per cui la natura è il prodotto della volontà di Dio che l'ha creata. Non solo: la natura viene consegnata agli uomini perché ne traggano sostentamento e su di essa possano esercitare il loro potere. Nel 1600, però, compare la scienza moderna con Bacone, Cartesio, Galileo che sottopongono la natura ad esperimento per trarne delle leggi in un primo momento formulate come ipotesi, ipotesi e verifica delle ipotesi cioè il metodo scientifico. Il mondo non viene più contemplato ma manipolato e trasformato. Si analizza la rivoluzione antropologica che ha cambiato il mondo e gli uomini e che è partita con l'avvento della tecnica e con il primo allontanamento dalla natura. La tecnica ha cambiato anche la nostra vita emotiva creando come abbiamo visto un ambiente che ha dei connotati precisi, rintracciabili anche nel nostro vivere collettivo, nel nostro modo di essere al mondo che è sempre più regolato dal nostro modo di consumare. Si analizza come la storia dell'uomo negli ultimi duemila anni, con un'incredibile accelerazione negli ultimi due secoli, ha visto un progressivo sradicamento dell'uomo dalla natura con un tendenza alla manipolazione e alla trasformazione della stessa. Negli ultimi anni il ricorso alle terapie naturali, a stili di vita ecosostenibili, ad una spiritualità da vivere a contatto con la terra (la new age e molte altre tendenze culturali) rivelano il bisogno di lentezza e riscoperta di se stessi; in questo contesto il benessere psicologico è correlato alla relazione che si instaura con gli elementi naturali. Si conclude spiegando come il bisogno di autenticità si contrappone a strade inautentiche percorse dall'uomo a folle velocità negli ultimi secoli, almeno dalla rivoluzione industriale ad oggi (rivoluzione industriale che inizia con le enclosures e l'urbanizzazione coatta).
2010
978-88-904416-1-5
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