La Carta Ecosistemica (EcoMap) viene proposta come strumento di descrizione, di valutazione e di registro delle condizioni e delle potenzialità ecosistemiche per il supporto della biodiversità, individuabili in contesti territoriali a scala diversa: locali (comuni o province) o di area vasta. EcoMap interloquisce pertanto con il Piano Strutturale, ma anche con il piano di coordinamento o di settore. Alla dimensione locale, quella più importante, Ecomap utilizzerà una scala di dettaglio idonea ai vari confronti (1:10.000) che possa avvalersi anche di contenuti di cartografie istituzionali di larga diffusione (es. Carte Tecniche Regionali). EcoMap dovrà necessariamente avere un elevato grado di coerenza con i contenuti della Carta della Natura in via di elaborazione da parte dell’APAT (oggi ISPRA), potendo assumere le caratteristiche di specifica standard della medesima alla scala locale. I criteri logici di EcoMap sono, in linea teorica, piuttosto chiari. Si tratta di allestire un quadro di conoscenze finalizzato a supportare gli strumenti di pianificazione e di programmazione in una azione che sia eco-orientata nei contenuti e negli esiti. Nella forma di stesura più generale una carta eco sistemica può essere vista come uno strumento di censimento dei suoli e delle loro caratteristiche, idoneo per sottolineare il valore di questi e registrarne con attenzione le modificazioni ai fini di bilanci periodici di consumo/recupero. Ma una informazione così strutturata potrebbe anche dare corpo al concetto, per ora ancora troppo teorico, delle soglie di resilienza ambientale del territorio tali da assorbire le molteplici attività trasformative, mantenendo però la capacità del territorio stesso di supportare la biodiversità e di erogare gli essenziali servizi ecosistemici.
Strumenti innovativi: la carta ecosistemica per il piano
ROMANO, BERNARDINO;
2010-01-01
Abstract
La Carta Ecosistemica (EcoMap) viene proposta come strumento di descrizione, di valutazione e di registro delle condizioni e delle potenzialità ecosistemiche per il supporto della biodiversità, individuabili in contesti territoriali a scala diversa: locali (comuni o province) o di area vasta. EcoMap interloquisce pertanto con il Piano Strutturale, ma anche con il piano di coordinamento o di settore. Alla dimensione locale, quella più importante, Ecomap utilizzerà una scala di dettaglio idonea ai vari confronti (1:10.000) che possa avvalersi anche di contenuti di cartografie istituzionali di larga diffusione (es. Carte Tecniche Regionali). EcoMap dovrà necessariamente avere un elevato grado di coerenza con i contenuti della Carta della Natura in via di elaborazione da parte dell’APAT (oggi ISPRA), potendo assumere le caratteristiche di specifica standard della medesima alla scala locale. I criteri logici di EcoMap sono, in linea teorica, piuttosto chiari. Si tratta di allestire un quadro di conoscenze finalizzato a supportare gli strumenti di pianificazione e di programmazione in una azione che sia eco-orientata nei contenuti e negli esiti. Nella forma di stesura più generale una carta eco sistemica può essere vista come uno strumento di censimento dei suoli e delle loro caratteristiche, idoneo per sottolineare il valore di questi e registrarne con attenzione le modificazioni ai fini di bilanci periodici di consumo/recupero. Ma una informazione così strutturata potrebbe anche dare corpo al concetto, per ora ancora troppo teorico, delle soglie di resilienza ambientale del territorio tali da assorbire le molteplici attività trasformative, mantenendo però la capacità del territorio stesso di supportare la biodiversità e di erogare gli essenziali servizi ecosistemici.Pubblicazioni consigliate
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