Dopo il terremoto del 2016-2017, l'Appennino centrale italiano sta attraversando una lunga fase di transizione tra l'urbicidio e la ricostruzione. La riflessione emerge da una ricerca sui processi di ri-territorializzazione della città di Amatrice, nel cuore del cratere del terremoto: un lavoro all'incrocio tra la geografia sociale e culturale, sostenuto da nove mesi di lavoro sul campo. Dopo aver descritto il sistema di gestione dell'emergenza, ci si interroga sulla dimensione di rappresentazione del disastro. Criticando l'iconografia sensazionalista, si descrive l'esperienza di ricerca di Emidio di Treviri, un collettivo di ricerca-azione nato per documentare e analizzare i processi socio-economici e territoriali successivi al disastro, che ha fatto ampio uso di mezzi audiovisivi. L'uso della documentazione visiva nella ricerca collettiva è discusso come strumento di ricerca posizionata in cui gli attori non sono più oggetti di ricerca, ma interlocutori e beneficiari di un processo di ricerca circolare e situato.

Séisme 2016 et Amatrice: au-delà des représentations sensationnalistes, la recherche-action militante

Francesca Sabatini
2021-01-01

Abstract

Dopo il terremoto del 2016-2017, l'Appennino centrale italiano sta attraversando una lunga fase di transizione tra l'urbicidio e la ricostruzione. La riflessione emerge da una ricerca sui processi di ri-territorializzazione della città di Amatrice, nel cuore del cratere del terremoto: un lavoro all'incrocio tra la geografia sociale e culturale, sostenuto da nove mesi di lavoro sul campo. Dopo aver descritto il sistema di gestione dell'emergenza, ci si interroga sulla dimensione di rappresentazione del disastro. Criticando l'iconografia sensazionalista, si descrive l'esperienza di ricerca di Emidio di Treviri, un collettivo di ricerca-azione nato per documentare e analizzare i processi socio-economici e territoriali successivi al disastro, che ha fatto ampio uso di mezzi audiovisivi. L'uso della documentazione visiva nella ricerca collettiva è discusso come strumento di ricerca posizionata in cui gli attori non sono più oggetti di ricerca, ma interlocutori e beneficiari di un processo di ricerca circolare e situato.
2021
978-2-85892-606-0
À la suite du séisme du 2016-2017, l’Apennin Central italien traverse aujourd’hui une longue phase de transition entre l’urbicide et la reconstruction. La réflexion émerge d’une recherche sur les processus de réterritorialisation de la ville d’Amatrice, au cœur du cratère frappé par le séisme : un travail à la croisée des approches de géographie sociale et culturelle, enrichi de neuf mois de terrain. Après avoir décrit le dispositif de gestion mis en place pour gérer l’émergence, on s’interroge sur le niveau représentatif de la catastrophe. En critiquant l’iconographie sensationnaliste, on décrit l’expérience de recherche d’Emidio di Treviri, collectif de recherche-action constitué pour documenter et analyser les processus socio-économiques et territoriaux suivant la catastrophe qui a beaucoup utilisé les moyens audio-visuels. On questionne le recours à la documentation visuelle dans la recherche collective en tant qu’outil de recherche positionnée où les acteurs ne sont plus objets de recherche, mais deviennent interlocuteurs et bénéficiaires d’un processus de recherche circulaire et situé.
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