Il pensiero di Simone Weil è ricco di molteplici spunti riflessivi che ognuno di noi può interpretare a suo modo, toccando uno o più argomenti della sua vasta e straordinaria opera. Pertanto, risulta arduo tentare di racchiudere in una breve riflessione l’incomparabile stile di scrittura di un "cuore pensante", come quello della filosofa francese. Ogni buon lettore è così invitato a catturarne il massimo dei significati a partire proprio dalla profondità "dura e pura" della sua energia spirituale, custode di una vocazione etica che lega «ogni espressione e ogni pensiero al filo d’oro di una Tradizione ricreata mediante un’incessante attenzione all’idea del Bene». Nonostante l’inevitabile rischio di sentirsi magari rimproverati per aver trascurato, adattato o messo poco in risalto questo o quel particolare ideale, resta in ogni caso indispensabile ricordare Simone Weil per la sua irresistibile fecondità riflessiva, soprattutto in un tempo come il nostro, attingendo l’ispirazione perlopiù dal saggio "La persona e il sacro" (scritto a Londra dalla filosofa pochi mesi prima della morte), dal quale emerge la particolare concezione weiliana del concetto di "impersonale", e che rappresenta senza dubbio una delle pietre miliari del pensiero contemporaneo, al pari dei capolavori di molte altre grandi filosofe come Adrienne von Speyr, Edith Stein, Etty Hillesum, Hannah Arendt, Simone de Beauvoir, Hélène Cixous o Rachel Bespaloff – solo per ricordare le più note.
Uno sguardo sull’impersonale weiliano
Lucia Maria Grazia Parente
2024-01-01
Abstract
Il pensiero di Simone Weil è ricco di molteplici spunti riflessivi che ognuno di noi può interpretare a suo modo, toccando uno o più argomenti della sua vasta e straordinaria opera. Pertanto, risulta arduo tentare di racchiudere in una breve riflessione l’incomparabile stile di scrittura di un "cuore pensante", come quello della filosofa francese. Ogni buon lettore è così invitato a catturarne il massimo dei significati a partire proprio dalla profondità "dura e pura" della sua energia spirituale, custode di una vocazione etica che lega «ogni espressione e ogni pensiero al filo d’oro di una Tradizione ricreata mediante un’incessante attenzione all’idea del Bene». Nonostante l’inevitabile rischio di sentirsi magari rimproverati per aver trascurato, adattato o messo poco in risalto questo o quel particolare ideale, resta in ogni caso indispensabile ricordare Simone Weil per la sua irresistibile fecondità riflessiva, soprattutto in un tempo come il nostro, attingendo l’ispirazione perlopiù dal saggio "La persona e il sacro" (scritto a Londra dalla filosofa pochi mesi prima della morte), dal quale emerge la particolare concezione weiliana del concetto di "impersonale", e che rappresenta senza dubbio una delle pietre miliari del pensiero contemporaneo, al pari dei capolavori di molte altre grandi filosofe come Adrienne von Speyr, Edith Stein, Etty Hillesum, Hannah Arendt, Simone de Beauvoir, Hélène Cixous o Rachel Bespaloff – solo per ricordare le più note.Pubblicazioni consigliate
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