Giuseppe Bottai (1895-1959) fu una delle personalità di maggior spicco nella storia del fascismo: una metodica mediazione fra le diverse istanze del «movimento» e del «regime» gli consentì di tessere la trama di un pervasivo progetto politico-culturale, guidato e ispirato dall’idea dell’edificazione dello Stato totalitario. Il saggio sottolinea la necessità di approfondirne l’operato come Ministro dell’Educazione Nazionale (1936-1943) e in particolare la tentata riforma del sistema d’istruzione, avviata dalla Carta della Scuola (1939), in relazione alla sua concezione dell’ordinamento corporativo, inteso come assetto organizzativo non soltanto della vita economica e produttiva, ma anche della società e dello stato fascisti, in stretta correlazione con l’affermazione di un nuovo concetto del «lavoro» e dei suoi rapporti con la «cultura», l’«umanesimo moderno».

«Uno strumento unitario di educazione fascista» per lo Stato corporativo: la Carta della Scuola (1939) di Giuseppe Bottai

Marco Antonio D'Arcangeli
2024-01-01

Abstract

Giuseppe Bottai (1895-1959) fu una delle personalità di maggior spicco nella storia del fascismo: una metodica mediazione fra le diverse istanze del «movimento» e del «regime» gli consentì di tessere la trama di un pervasivo progetto politico-culturale, guidato e ispirato dall’idea dell’edificazione dello Stato totalitario. Il saggio sottolinea la necessità di approfondirne l’operato come Ministro dell’Educazione Nazionale (1936-1943) e in particolare la tentata riforma del sistema d’istruzione, avviata dalla Carta della Scuola (1939), in relazione alla sua concezione dell’ordinamento corporativo, inteso come assetto organizzativo non soltanto della vita economica e produttiva, ma anche della società e dello stato fascisti, in stretta correlazione con l’affermazione di un nuovo concetto del «lavoro» e dei suoi rapporti con la «cultura», l’«umanesimo moderno».
2024
9788867098224
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