Il saggio esamina The Last of the Mohicans e la produzione cooperiana degli anni Venti dell’Ottocento in connessione con gli altri "indian novels" coevi. Seguendo le ipotesi e le teorizzazioni recenti sul ruolo dello spazio domestico e della sfera privata nella definizione dei rapporti imperiali, il fuoco è sul tema dello intermarriage e sulle soluzioni che ciascun testo propone, sia in termini di incontro sessuale o amoroso, sia in termini di figli. Il risultato è che non c’è una soluzione univoca, anche se tutti gli autori e le autrici rappresentano il disagio di un quadro culturale e istituzionale che, nel disegno della conquista, nega spazio alla possibilità del matrimonio indiano. Oltre a The Last of the Mohicans, i testi considerati sono Hobomk di Lydia Maria Child, Hope Leslie di Catharine Sedwick e The Wept of Wish-ton-Wish dello stesso Cooper. In conclusione, il saggio compara l’approccio del regista Michael Mann (The Last of the Mohicans, 1992) con quello dei testi ottocenteschi, additando come la soluzione di Mann sia apertamente "complicitous" con la conquista del Nordamerica.
Matrimoni indiani: 1824-1992
SCANNAVINI, ANNA
2010-01-01
Abstract
Il saggio esamina The Last of the Mohicans e la produzione cooperiana degli anni Venti dell’Ottocento in connessione con gli altri "indian novels" coevi. Seguendo le ipotesi e le teorizzazioni recenti sul ruolo dello spazio domestico e della sfera privata nella definizione dei rapporti imperiali, il fuoco è sul tema dello intermarriage e sulle soluzioni che ciascun testo propone, sia in termini di incontro sessuale o amoroso, sia in termini di figli. Il risultato è che non c’è una soluzione univoca, anche se tutti gli autori e le autrici rappresentano il disagio di un quadro culturale e istituzionale che, nel disegno della conquista, nega spazio alla possibilità del matrimonio indiano. Oltre a The Last of the Mohicans, i testi considerati sono Hobomk di Lydia Maria Child, Hope Leslie di Catharine Sedwick e The Wept of Wish-ton-Wish dello stesso Cooper. In conclusione, il saggio compara l’approccio del regista Michael Mann (The Last of the Mohicans, 1992) con quello dei testi ottocenteschi, additando come la soluzione di Mann sia apertamente "complicitous" con la conquista del Nordamerica.Pubblicazioni consigliate
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