La notevole complessità anatomo-strutturale del massiccio facciale, la precoce estensione polidistrettuale di ogni quadro neoplastico e, quindi, le difficoltà di stadiazione del tumore rendono a volte problematico un approccio terapeutico mirato. Per valutare la possibilità di un approfondimento diagnostico con gli attuali mezzi d’imaging, è stato eseguito uno studio comparativo tra TC ad alta definizione ed RM. Lo studio è stato eseguito su otto casi di neoplasia estesa ed ampiamente destruente del massiccio facciale. La RM ha mostrato buone possibilità nella valutazione della estensione della neoplasia, evidenziando in particolare il grado di interessamento dei tessuti molli in aree di difficile esplorazione come loggia pterigo-mascellare, cavità orbitarla e regioni jugali. La TC si conferma insostituibile nella valutazione dell’interessamento scheletrico, rilevando, con elaborazioni tomodensitometriche, anche piccole aree di erosione ossea. Gli AA ritengono che la integrazione dei due mezzi d’imaging permetta attualmente la più approfondita definizione dello “staging” loco-regionale nelle neoplasie del massiccio facciale.

Valutazione comparativa TC-RM sulla diagnostica delle lesioni neoplastiche del massiccio facciale

CUTILLI, Tommaso;MASCIOCCHI, CARLO
1989-01-01

Abstract

La notevole complessità anatomo-strutturale del massiccio facciale, la precoce estensione polidistrettuale di ogni quadro neoplastico e, quindi, le difficoltà di stadiazione del tumore rendono a volte problematico un approccio terapeutico mirato. Per valutare la possibilità di un approfondimento diagnostico con gli attuali mezzi d’imaging, è stato eseguito uno studio comparativo tra TC ad alta definizione ed RM. Lo studio è stato eseguito su otto casi di neoplasia estesa ed ampiamente destruente del massiccio facciale. La RM ha mostrato buone possibilità nella valutazione della estensione della neoplasia, evidenziando in particolare il grado di interessamento dei tessuti molli in aree di difficile esplorazione come loggia pterigo-mascellare, cavità orbitarla e regioni jugali. La TC si conferma insostituibile nella valutazione dell’interessamento scheletrico, rilevando, con elaborazioni tomodensitometriche, anche piccole aree di erosione ossea. Gli AA ritengono che la integrazione dei due mezzi d’imaging permetta attualmente la più approfondita definizione dello “staging” loco-regionale nelle neoplasie del massiccio facciale.
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