Nell'articolo si presenta un nuovo testimone del famoso trattato di miniatura tardo-medievale noto come "De arte illuminandi", fin qui tramandato dall'unico esemplare della Biblioteca Nazionale di Napoli. L'inedito manoscritto, datato 1432 e conservato presso l'Archivio di Stato dell'Aquila, proviene dal convento francescano osservante di Sant'Angelo d'Ocre e fu posseduto dal beato Bernardino da Fossa. La scoperta del nuovo testimone comporterà una radicale revisione del contesto storico e storico-artistico finora ipotizzato per il De arte illuminandi e consentirà di procedere all'edizione critica del trattato.
"Libellus ad faciendum colores dandos in carta": un'inedita redazione abruzzese del De arte illuminandi
PASQUALETTI, CRISTIANA
2008-01-01
Abstract
Nell'articolo si presenta un nuovo testimone del famoso trattato di miniatura tardo-medievale noto come "De arte illuminandi", fin qui tramandato dall'unico esemplare della Biblioteca Nazionale di Napoli. L'inedito manoscritto, datato 1432 e conservato presso l'Archivio di Stato dell'Aquila, proviene dal convento francescano osservante di Sant'Angelo d'Ocre e fu posseduto dal beato Bernardino da Fossa. La scoperta del nuovo testimone comporterà una radicale revisione del contesto storico e storico-artistico finora ipotizzato per il De arte illuminandi e consentirà di procedere all'edizione critica del trattato.File in questo prodotto:
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