Il volume Politiche e problematiche linguistiche nella formazione degli insegnanti, testimonianza dell’omonimo Convegno Internazionale svoltosi presso il Dipartimento di Scienze Umane (di Eccellenza) dell’Università degli Studi dell’Aquila, il 18 e il 19 aprile 2018, ha preso avvio dalle riflessioni sull’applicazione ventennale della Carta europea delle lingue regionali e minoritarie, aperta alla firma il 5 novembre 1992 ed entrata in vigore il 1° marzo 1998, con l’obiettivo di affrontare le questioni linguistiche nella formazione iniziale e continua degli insegnanti in un’ottica transdisciplinare. A partire dalla specificità dei singoli settori di area linguistica (filologia, storia della lingua, linguistica e dialettologia) e di area pedagogica (didattica generale e didattiche disciplinari) – caratterizzati da propri statuti epistemici, specifici linguaggi e precise metodologie di indagine – e dall’esigenza di aprire uno spazio di confronto inedito tra ricerca di settore e ricerca didattica, il Convegno ha voluto interrogarsi sulle difficoltà di conciliazione, di convergenza e di integrazione dei diversi saperi di area linguistica che, sebbene adottino approcci e prospettive differenti legati al contesto scientifico entro cui operano, possono incontrarsi favorevolmente sul terreno della formazione, quale spazio di interazione per l’individuazione di possibili soluzioni condivise e di “azione di intersezione culturale e scientifica”, al fine di promuovere una formazione degli insegnanti di elevata qualità, oggi al centro di un profondo processo di cambiamento. Il problema della lingua è stato affrontato su piani diversi (disciplinare, culturale, didattico, curricolare, politico) e in un’ottica interdisciplinare, diretta a sostenere il rapporto tra lingua dominante (standard?), lingue minoritarie e dialetti, a riconoscere le particolarità linguistiche e i contesti d’uso, a promuovere la pluralità in una scuola inclusiva capace di accogliere e valorizzare le differenze. Così, partendo da avanzati approcci teorici, metodologici e pratici, capaci di esplorare la natura dinamica e multistrato delle relazioni teoria-prassi nell’insegnamento della lingua, sono stati trattati temi come l’alfabetizzazione linguistica, le politiche linguistiche, la valorizzazione delle lingue minoritarie e dei dialetti, lo sviluppo della lingua e del linguaggio e della socializzazione nei contesti formali, la didattica della lingua e le sue modalità di apprendimento e insegnamento, socialmente responsabile, e la valutazione degli apprendimenti linguistici, nonché l’integrazione e l’interrelazione con le altre discipline, le applicazioni creative connesse alle risorse linguistiche e simboliche, comprese le nuove tecnologie. Questi Atti, la cui pubblicazione coincide con un altro ventennale di grande importanza, ossia quello dell’approvazione della Legge 15 Dicembre 1999, n. 482 Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche, intendono essere allora uno strumento di lavoro per tutti coloro che credono che la lingua sia patrimonio individuale e collettivo, portatrice di valori e simboli, di diversità ed equità.
Politiche e problematiche linguistiche nella formazione degli insegnanti
Francesco Avolio
;Antonella Nuzzaci
;Lucilla Spetia
2019-01-01
Abstract
Il volume Politiche e problematiche linguistiche nella formazione degli insegnanti, testimonianza dell’omonimo Convegno Internazionale svoltosi presso il Dipartimento di Scienze Umane (di Eccellenza) dell’Università degli Studi dell’Aquila, il 18 e il 19 aprile 2018, ha preso avvio dalle riflessioni sull’applicazione ventennale della Carta europea delle lingue regionali e minoritarie, aperta alla firma il 5 novembre 1992 ed entrata in vigore il 1° marzo 1998, con l’obiettivo di affrontare le questioni linguistiche nella formazione iniziale e continua degli insegnanti in un’ottica transdisciplinare. A partire dalla specificità dei singoli settori di area linguistica (filologia, storia della lingua, linguistica e dialettologia) e di area pedagogica (didattica generale e didattiche disciplinari) – caratterizzati da propri statuti epistemici, specifici linguaggi e precise metodologie di indagine – e dall’esigenza di aprire uno spazio di confronto inedito tra ricerca di settore e ricerca didattica, il Convegno ha voluto interrogarsi sulle difficoltà di conciliazione, di convergenza e di integrazione dei diversi saperi di area linguistica che, sebbene adottino approcci e prospettive differenti legati al contesto scientifico entro cui operano, possono incontrarsi favorevolmente sul terreno della formazione, quale spazio di interazione per l’individuazione di possibili soluzioni condivise e di “azione di intersezione culturale e scientifica”, al fine di promuovere una formazione degli insegnanti di elevata qualità, oggi al centro di un profondo processo di cambiamento. Il problema della lingua è stato affrontato su piani diversi (disciplinare, culturale, didattico, curricolare, politico) e in un’ottica interdisciplinare, diretta a sostenere il rapporto tra lingua dominante (standard?), lingue minoritarie e dialetti, a riconoscere le particolarità linguistiche e i contesti d’uso, a promuovere la pluralità in una scuola inclusiva capace di accogliere e valorizzare le differenze. Così, partendo da avanzati approcci teorici, metodologici e pratici, capaci di esplorare la natura dinamica e multistrato delle relazioni teoria-prassi nell’insegnamento della lingua, sono stati trattati temi come l’alfabetizzazione linguistica, le politiche linguistiche, la valorizzazione delle lingue minoritarie e dei dialetti, lo sviluppo della lingua e del linguaggio e della socializzazione nei contesti formali, la didattica della lingua e le sue modalità di apprendimento e insegnamento, socialmente responsabile, e la valutazione degli apprendimenti linguistici, nonché l’integrazione e l’interrelazione con le altre discipline, le applicazioni creative connesse alle risorse linguistiche e simboliche, comprese le nuove tecnologie. Questi Atti, la cui pubblicazione coincide con un altro ventennale di grande importanza, ossia quello dell’approvazione della Legge 15 Dicembre 1999, n. 482 Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche, intendono essere allora uno strumento di lavoro per tutti coloro che credono che la lingua sia patrimonio individuale e collettivo, portatrice di valori e simboli, di diversità ed equità.Pubblicazioni consigliate
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