Questo Report presenta i risultati di una ricerca condotta su un campione di 6.462 collaboratori di cui il 17% affetti da patologia cronica che lavorano in una grande multinazionale italiana. La ricerca è finalizzata a indagare l’impatto delle malattie croniche sulle capacità, la motivazione e le opportunità sul lavoro dei collaboratori affetti da malattie croniche, fattori che incidono sulla soddisfazione lavorativa, sull'impegno organizzativo, sul benessere individuale e sulla permanenza al lavoro. I risultati mostrano che le percezioni di inclusione all’interno del contesto organizzativo sono più basse per i lavoratori malati rispetto ai colleghi non malati, e che 1 persona su 10 dichiara di avere subito una qualche forma di discriminazione a causa della propria patologia sul lavoro. Preoccupante, inoltre, è la diffusa resistenza a condividere informazioni sul proprio stato di salute con capi diretti, colleghi e professionisti HR: quasi 2 lavoratori malati cronici su 10 preferiscono non rivelare la propria patologia nel contesto lavorativo per timore di essere esclusi o trattati diversamente. Non tutti i lavoratori percepiscono un declino delle proprie abilità fisiche e cognitive, mostrando piuttosto una variazione delle stesse a seguito della malattia. Per quanto riguarda l’impatto della malattia sulla motivazione, risultano accresciuti i driver motivazionali legati al work-life balance, alla sicurezza e al contenuto del lavoro (motivazione intrinseca). Gli interventi che consentono di accrescere la flessibilità e di adattare il lavoro alle mutate esigenze/capacità del lavoratore sono gli strumenti più frequentemente utilizzati dall’organizzazione per favorire l’inclusione e l’employability dei collaboratori affetti da patologie croniche, tuttavia l’implementazione di queste misure deve essere “su misura” per risultare realmente efficace.
L’esperienza di lavoro dei collaboratori affetti da malattia cronica
Innocenti Laura
;Sammarra Alessia
2020-01-01
Abstract
Questo Report presenta i risultati di una ricerca condotta su un campione di 6.462 collaboratori di cui il 17% affetti da patologia cronica che lavorano in una grande multinazionale italiana. La ricerca è finalizzata a indagare l’impatto delle malattie croniche sulle capacità, la motivazione e le opportunità sul lavoro dei collaboratori affetti da malattie croniche, fattori che incidono sulla soddisfazione lavorativa, sull'impegno organizzativo, sul benessere individuale e sulla permanenza al lavoro. I risultati mostrano che le percezioni di inclusione all’interno del contesto organizzativo sono più basse per i lavoratori malati rispetto ai colleghi non malati, e che 1 persona su 10 dichiara di avere subito una qualche forma di discriminazione a causa della propria patologia sul lavoro. Preoccupante, inoltre, è la diffusa resistenza a condividere informazioni sul proprio stato di salute con capi diretti, colleghi e professionisti HR: quasi 2 lavoratori malati cronici su 10 preferiscono non rivelare la propria patologia nel contesto lavorativo per timore di essere esclusi o trattati diversamente. Non tutti i lavoratori percepiscono un declino delle proprie abilità fisiche e cognitive, mostrando piuttosto una variazione delle stesse a seguito della malattia. Per quanto riguarda l’impatto della malattia sulla motivazione, risultano accresciuti i driver motivazionali legati al work-life balance, alla sicurezza e al contenuto del lavoro (motivazione intrinseca). Gli interventi che consentono di accrescere la flessibilità e di adattare il lavoro alle mutate esigenze/capacità del lavoratore sono gli strumenti più frequentemente utilizzati dall’organizzazione per favorire l’inclusione e l’employability dei collaboratori affetti da patologie croniche, tuttavia l’implementazione di queste misure deve essere “su misura” per risultare realmente efficace.Pubblicazioni consigliate
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