Il saggio mira a riconsiderare, sia sulla scorta di nuove acquisizioni critiche, sia di un'ulteriore interpretazione, i risultati emersi in lavori precedenti dell'autrice sui due canzonieri francesi esemplati in Italia, ossia il Canzoniere di Zagabria e la sezione francese del Canzoniere trobadorico di Modena. Si propone allora di riconsiderare la zona di arrivo del materiale lirico oitanico dalla Francia, e quindi allargare l'orizzonte anche a Verona e Vicenza, oltreché Padova e Treviso, come già riconosciuto in contributi precedenti. D'altra parte il riesame della varia lectio consente da un lato di rivalutare la testimonianza dei codici francesi esemplati in Italia e quindi osservare per la loro marginalità geografica la conservazione di lezioni archetipiche; dall'altro di riflettere con più attenzione sulla sezione tebaldiana del Canzoniere di Zagabria, non solo in termini di inividuazione di lectiones difficiliores, ma addirittura di attribuzione di un testo non al conte di Champagne, piuttosto a Jean de Braine, che dovette appartenere all'entourage del primo. Il riconoscimento dell'importanza e della maggiore attendibilità delle lezioni trasmesse dai due canzonieri impone allora una loro riconsiderazione nell'allestimento delle edizioni critiche dei trovieri

I canzonieri dei trovieri copiati in Italia: nuove considerazioni e proposte interpretative

lucilla spetia
2023-01-01

Abstract

Il saggio mira a riconsiderare, sia sulla scorta di nuove acquisizioni critiche, sia di un'ulteriore interpretazione, i risultati emersi in lavori precedenti dell'autrice sui due canzonieri francesi esemplati in Italia, ossia il Canzoniere di Zagabria e la sezione francese del Canzoniere trobadorico di Modena. Si propone allora di riconsiderare la zona di arrivo del materiale lirico oitanico dalla Francia, e quindi allargare l'orizzonte anche a Verona e Vicenza, oltreché Padova e Treviso, come già riconosciuto in contributi precedenti. D'altra parte il riesame della varia lectio consente da un lato di rivalutare la testimonianza dei codici francesi esemplati in Italia e quindi osservare per la loro marginalità geografica la conservazione di lezioni archetipiche; dall'altro di riflettere con più attenzione sulla sezione tebaldiana del Canzoniere di Zagabria, non solo in termini di inividuazione di lectiones difficiliores, ma addirittura di attribuzione di un testo non al conte di Champagne, piuttosto a Jean de Braine, che dovette appartenere all'entourage del primo. Il riconoscimento dell'importanza e della maggiore attendibilità delle lezioni trasmesse dai due canzonieri impone allora una loro riconsiderazione nell'allestimento delle edizioni critiche dei trovieri
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