Si tratta dell'analisi e traduzione di due liriche di Castelloza, ossia Mout avetz faich lonc estatge (Avete fatto un ben lungo soggiorno), e Per ioi que d'amor m'avegna (Qualsiasi gioia mi venga da amore), tratte dal piccolo corpus di poesie attribuito a Castelloza, che forse costituì un piccolo libretto di sue canzoni. La scrittrice rivela una grande attenzione alla propria attività compositiva, e quindi una consapevolezz autoriale di rilievo rispetto alle altre trobairitz. Pioniera nella scrittura poetica per come lei stessa esprime il sentimento di malinconia e sofferenza accettata e addirittura da lei amata. Inoltre Castelloza rovescia i ruoli della gerarchia dei generi facendo dell'amato la belle dame sans mercie dichiara apertamente la sua condizione di donna tradita. Si tratta di una scrittura che evoca quella di Bernart de Ventadorn e segnata da un forte egocentrismo. Singolari si rivelano anche le sue scelte metriche. Delle due liriche si offrono una traduzione con cappello introduttivo, note a commento e un profilo biografico della scrittrice a p. 299, oltre che la bibliografia generale per i rimandi alle pp. 339-393.

Castelloza, Due canzoni d'amore

Lucilla Spetia
2023-01-01

Abstract

Si tratta dell'analisi e traduzione di due liriche di Castelloza, ossia Mout avetz faich lonc estatge (Avete fatto un ben lungo soggiorno), e Per ioi que d'amor m'avegna (Qualsiasi gioia mi venga da amore), tratte dal piccolo corpus di poesie attribuito a Castelloza, che forse costituì un piccolo libretto di sue canzoni. La scrittrice rivela una grande attenzione alla propria attività compositiva, e quindi una consapevolezz autoriale di rilievo rispetto alle altre trobairitz. Pioniera nella scrittura poetica per come lei stessa esprime il sentimento di malinconia e sofferenza accettata e addirittura da lei amata. Inoltre Castelloza rovescia i ruoli della gerarchia dei generi facendo dell'amato la belle dame sans mercie dichiara apertamente la sua condizione di donna tradita. Si tratta di una scrittura che evoca quella di Bernart de Ventadorn e segnata da un forte egocentrismo. Singolari si rivelano anche le sue scelte metriche. Delle due liriche si offrono una traduzione con cappello introduttivo, note a commento e un profilo biografico della scrittrice a p. 299, oltre che la bibliografia generale per i rimandi alle pp. 339-393.
2023
978-88-290-1756-0
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